La tecnologia di riconoscimento del volto, che tanto impazza sugli smartphone attuali, dai più economici fino ai top di gamma, non è limitata al genere umano, ma potrà rivelarsi molto utile anche per i nostri “cugini” primati.
Alcuni ricercatori della Michigan State University hanno messo a punto PrimNet, un sistema di riconoscimento del volto che permetterà di tracciare le specie di primati a rischio in maniera assolutamente non invasiva. Gli operatori impegnati nel controllo di scimpanzé, cercopiteco dorato e lemuri potranno sfruttare l’approccio basato sulle reti neurali per identificare ogni esemplare.
Basterà scattare una foto con l’apposita applicazione Android per avere un riferimento preciso dell’animale fotografato, o al massimo una segnalazione con i cinque esemplari più probabili. Non serviranno più collari o altri sistemi di tracciamento, visto che scienziati o guardaparchi potranno identificare rapidamente ogni primate. La funzione si rivelerà indubbiamente utile per gli agenti impegnate nella lotta al traffico clandestino di animali e permetterà di tracciare i movimenti dei vari esemplari.
La precisione del sistema supera il 90%, un dato molto buono se abbinato all’approccio dei “cinque candidati”, anche se lo sviluppo non è completato e ci sono altre funzioni allo studio e in fase di sviluppo.
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