In questo periodo la sigaretta elettronica sembra essere davvero al centro di moltissime vicente nel panorama italiano ma anche in quello europeo. Così, dopo aver parlato della campagna di sensibilizzazione in Francia e dell’attesa di un emendamento “salva vaping” in Italia, quest’oggi trattiamo una interessante rapporto del gruppo parlamentare britannico APPG for Vaping, all’interno del quale sono state stilate alcune raccomandazioni chiave per l’utilizzo della sigaretta elettronica sul luogo di lavoro, non solo per i datori di lavoro ma anche per i vaper e tutta la sanità pubblica.
Viene nominato anche il Parlamento il quale dovrebbe essere un esempio di come integrare il vaping nelle politiche e campagne contro il fumo, inoltre anche la PHE (Public Health England) dovrebbe essere più attiva soprattutto nei programmi di sensibilizzazione sui rischi del fumo rispetto all’utilizzo della sigaretta elettronica.
All’interno del rapporto viene anche fatta menzione di come l’attuale restizione sull’uso della e-cig sul posto di lavoro derivi da un’errata informazione inerente all’ipotetico “vapore passivo”. A ciò si aggiunge la possibilità di presenza dell’elemento di “ostilità” nei confronti delle sigarette elettroniche, ostilità che però dovrebbe invece trasformarsi in equilibrio per chi voglia utilizzare la sua sigaretta elettronica sia nei luoghi di lavoro che all’esterno del luogo di lavoro stesso.
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