Ci eravamo lasciati ieri comunicandovi che la diretta streaming del lancio del Falcon Heavy sarebbe incominciata alle ore 19.00 e, dopo un ritardo di 2 ore per via di forti venti presenti nella stratosfera (il 20% più veloci del massimo consentito), il nuovo razzo più potente del mondo ha spiccato il volo completando la missione nel migliore dei modi.

Il distacco dei due Falcon 9 laterali è avvenuto senza alcun problema, così come il loro atterraggio. Anche il terzo booster, la cui spinta è proseguita per qualche minuto in più, è riuscito a tornare indietro atterrando nel pad autonomo sull’Oceano Atlantico.

La capsula ha poi proseguito il suo lancio lasciando andare, in una traiettoria attorno al sole che la porterà anche vicino a Marte, la Tesla Roadster, il carico scelto (anche per ragioni di marketing) per questo lancio di test (sulle note di Life on Mars di David Bowie).

Prossimo step: BFR

Elon Musk, l’amministratore delegato di SpaceX, aveva inizialmente abbassato l’entusiasmo, menzionando che c’era una possibilità significativa che l’intero razzo potesse esplodere. Tuttavia, il tutto si è dimostrato essere un vero successone.

Il buon esito del lancio del Falcon Heavy adesso apre le porte alla SpaceX di nuove agenzie interessate per il lancio dei propri satelliti nell’orbita geostazionaria. La roadmap di SpaceX, che prevede di investire tutto nella costruzione del BFR che avrà il compito di portarci su Marte, ha appena superato il primo step.

Falcon 9 riutilizzato con successo

Ieri sera SpaceX ha lanciato con successo un carico di rifornimenti della ISS per conto della NASA utilizzando sia un Falcon 9 già usato che una capsula Dragon già usata.

L’obiettivo finale di Elon Musk e di SpaceX è quello di rendere talmente economici i viaggi nello spazio da far metaforicamente esplodere il turismo spaziale. Come si fa a renderli economici? Riutilizzando il più possible le varie componenti (si tratta dello stesso principio dei viaggi aerei).

Tornando al lancio di ieri, mentre il Falcon 9 è tornato immediatamente alla base sfruttando la sua capacità di atterrare in automatico sfruttando una combinazione di GPS e di sensori interni, la capsula Dragon passerà circa un mese collegata alla ISS e tornerà sulla Terra il 13 gennaio.

Per SpaceX si tratta di un traguardo molto importante, soprattutto perché ogni minimo dettaglio è andato secondo i piani (cosa particolarmente difficile quando si tratta di lanci spaziali).

Nel caso vi foste persi la diretta streaming del lancio, la potete recuperare attraverso il player qui in basso.

Accumulando investimenti da parte di compagnie e agenzie che hanno la necessità di far raggiungere l’orbita ai propri materiali (satelliti o rifornimenti che siano), SpaceX potrà finanziare con più facilità il progetto che porterà alla realizzazione del BFR, ovvero il razzo pi potente di sempre progettato per portare gli esseri umani su Marte.

Dal lancio all’atterraggio del Falcon 9

Leggere di un razzo capace di partire, svolgere la sua missione e atterrare è un conto, vederlo all’azione è un altro. Questa mattina la SpaceX ha portato a termine una nuova missione con il suo razzo Falcon 9, ormai noto sulla stampa internazionale per la sua capacità di atterrare in posizione verticale e di essere riutilizzato.

Il Falcon 9 porta così a termine l’ennesima missione che consiste principalmente in 7 step: accensione dei motori, partenza, distaccamento del motore principale, accensione dei boostpack, accensione dei motori per rallentare l’entrata in atmosfera, accensione dei motori per l’atterraggio e infine atterraggio. Tutto questo per portare in orbita il satellite per lo spionaggio N-ROL 76 dell’esercito americano.

Nel video seguente potrete vedere in maniera chiara tutti gli step citati e cogliere il grande lavoro svolto dagli ingegneri della SpaceX, lo stupore è assicurato. La durata è di circa 22 minuti ma il tutto si svolgerà in poco più di metà del tempo a partire dal minuto 11.50.

Al momento non si sa quando la SpaceX rimetterà in azione il suo Falcon 9 tuttavia Elon Musk ha affidato ai propri ingegneri un obiettivo importante per il futuro: rendere di nuovo operativo il razzo in sole 24h.