Attraverso una nota ufficiale pubblicata da Open Fiber, abbiamo appreso che l’azienda controllata in parte da Enel ha già avviato i cantieri in 150 comuni d’Italia per cablarli in fibra ottica FTTH fino a 1 Gbps. Il numero fa riferimento ai bandi Infratel per portare la fibra ottica nelle aree a fallimento di mercato, ovvero dove gli operatori non hanno interesse ad investire da se nel cablaggio.

Se però l’apertura di 150 cantieri in tutta Italia è una notizia positiva, Open Fiber non fornisce un’indicazione puntuale dei comuni ove sono iniziati i lavori di copertura ma condivide soltanto la lista delle località in cui è già possibile attivare un abbonamento FTTH. Questa misinformazione ha creato delle critiche fra alcuni utenti.

Nella nota Open Fiber cita i nomi di qualche comune in cui i cantieri sono già aperti, dalle Alpi alla Sicilia: Issime (Valle d’Aosta), Roaschia (Cuneo), Grosio (Sondrio), i comuni lombardi in provincia di Varese, Brescia, Como e Bergamo, Enemonzo (Udine), Montalcino (Siena), Anghiari (Arezzo), i comuni di Abruzzo e Marche interessati dal sisma di due anni fa, Genzano, Marino, Monte Porzio Catone, Nemi, diversi comuni in provincia di Caserta e Napoli, Enna, Santa Marina Salina e Malfa nelle Isole Eolie.

Ricordiamo che Open Fiber, oltre ai comuni a fallimento di mercato, si è impegnato a coprire totalmente 271 città italiane con fondi propri, 18 delle quali già cablate per inter: Bari, Bologna, Bresso, Buccinasco, Cagliari, Catania, Genova, Milano, Napoli, Opera, Padova, Palermo, Perugia, Rozzano, Sesto San Giovanni, Settimo Torinese, Torino e Venezia.

La fibra ottica di Open Fiber non sarà gestita dall’azienda stessa ma sarà data in concessione (vendita in Wholesale) agli operatori interessati che proporranno poi i propri servizi alle persone.