Durante l’evento di presentazione dei nuovi iPhone 11, Apple ha presentato al mondo intero una nuova funzione chiamata “Slofie“, un termine inventato per definire autoscatti (o selfie) in slow motion. Nel tentativo di blindare il termine da un utilizzo improprio da parte delle altre aziende, la compagnia di Cupertino ha presentato la richiesta per registrare il marchio ed evitare così ogni possibile utilizzo improprio da parte di terzi.

La richiesta di registrazione del marchio risale allo scorso venerdì 13 Settembre, come fatto notare da The Verge. Nella richiesta si definisce un “software scaricabile per computer da usare per catturare e registrare video“, quindi come sempre si parla di una tecnologia generica legata alla fotocamera. Sembra che Apple sia più intenzionata ad evitare che il termine venga utilizzato da altre aziende per descrivere un servizio simile, piuttosto che assicurarsi l’utilizzo del termine in se.

Apple iPhone 11 Slofie
Un estratto del video promozionale dei nuovi iPhone 11

A conferma di ciò, non c’è traccia all’interno di iOS 13, l’ultima versione del software in fase di rilascio, del termine “Slofie”. Lo ritroviamo unicamente nei video promozionali per i nuovi smartphone della compagnia, e ovviamente tutti abbiamo potuto sentirlo alla presentazione che si è tenuta lo scorso 10 Settembre.

Gli “Slofies” sono essenzialmente video catturati in slow-motion fino a 120 FPS sulla fotocamera frontale dei nuovi iPhone 11, iPhone 11 Pro e Pro Max, che sono anche capaci di registrare video fino alla risoluzione 4K 60FPS. Anche all’interno dell’app fotocamera non spunta fuori mai il termine “Slofie”: semplicemente, per catturare un video in slow-motion dalla fotocamera frontale o posteriore, l’interfaccia riporta la scritta “Slo-mo”.

Se Apple abbia registrato il marchio per farlo diventare virale in futuro o per evitare che aziende concorrenti potessero sfruttarlo, non lo sapremo mai. Di sicuro l’azienda non andrà in bancarotta per questa richiesta di registrazione: per inviare la documentazione Apple ha dovuto sborsare solo 400$.