Considerata in via di principio una grande evoluzione tecnologica ma che alla fine di è svelata essere come un mezzo flop, la Carta di Identità Elettronica (CIE) è pronta a tornare all’assalto grazie alla collaborazione che il Ministero dell’Interno ha raggiunto con Poste Italiane. Nel 2019 sarà possibile richiedere la Carta di Identità Elettronica anche presso gli uffici di Poste Italiane.

Più che un accordo si tratta di un nuovo emendamento in cui viene riportato che il Ministero dell’Interno può “stipulare convenzioni, nel limite di spesa di 750.000 euro” a partire dal 2019, “con soggetti dotati di una rete di sportelli diffusa su tutto il territorio nazionale, che siano Identity Provider e che abbiano la qualifica di Certification Authority”. In pratica, tutti coloro che sono abilitati a fornire le credenziali per lo SPID lo sono anche per fornire la Carta di Identità Elettronica e fra questi figura anche Poste Italiane.

Dal punto di vista pratico, “gli addetti alle procedure definite dalla convenzione sono incaricati del pubblico servizio e sono autorizzati a procedere all’identificazione degli interessati, con l’osservanza delle disposizioni di legge o di regolamento in vigore per gli addetti alla ricezione delle domande, dichiarazioni o atti destinati alle pubbliche amministrazioni”.

Per chi non lo sapesse, la Carta di Identità Elettronica è una smart card (simile a un bancomat) su cui sono presenti le impronte digitali, il codice fiscale e gli estremi dell’atto di nascita, corredati da una serie di elementi di sicurezza (ologrammi, sfondi di sicurezza, micro scritture) e di dati accessori (come ad esempio il consenso alla donazione degli organi). Il tutto è conservato all’interno di un chip che può essere letto da un lettore compatibile.

Come dicevamo all’inizio, quella della Carta di Identità Elettronica è stata un’idea molto all’avanguardia che ha lo scopo di migliorare la sicurezza dei dati essenziali del cittadino. Tuttavia, l’adozione non è stata massima visto che, ad oggi, solo 6.492.661 italiani ne sono in possesso.