Dopo aver analizzato l’imminente votazione del nuovo emendamento “salva vaping” in Italia, quest’oggi riportiamo un interessante studio condotto da alcuni ricercatori statunitensi sugli ex-fumatori. Nello specifico, si è andato ad analizzare le malattie cardiovascolari che sempre più affliggono milioni di persone.

Il tutto è stato presentato durante durante il #Moissanstabac francese per far fronte al notevole aumento delle malattie cardiovascolari. Dati alla mano, sembrerebbe che ci vogliano almeno fino 15 anni perché il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari sia pari a quello di un non fumatore. Il rischio di ictus potrebbe scendere ad un’attesa di “soli” 5 anni, purchè il soggetto non superi il pacchetto di sigarette al giorno, altrimenti le tepistiche saranno quelle soprariportate.

Questi dati sono stati raccolti ed elaborati dai ricercatori dell’Università di Vanderbilt e si basano su di un’analisi condotta su di 8.700 persone metà dei quali erano assidui fumatori.  Dopo cinque anni gli utenti che hanno smesso di fumare hanno visto il rischio di malattie cardiovascolari scendere del 38% rispetto a coloro che hanno continuato a fumare regolarmente, ciononostante ci sono voluti ben 16 anni per far rientrare il pericolo quasi nella totalità dei casi.