Partendo da un’idea molto brillante e attirando l’attenzione di molte venture capitalisti che hanno fino a ora investito 28 milioni di dollari (fra gli investitori anche Alphabet e Amazon), i ricercatori di Ctrl-labs stanno cercando il modo di creare un sistema che permetta il controllo di un computer attraverso il pensiero.

Il progetto Ctrl-Labs è nato nel 2015 dalla mente di Thomas Reardon (uno degli iìsviluppatori di Internet Explorer) insieme ai neuroscienziati Patrick Kaifosh e Tim Machado, con lo scopo di “rispondere alle più grandi domande dei mondi dell’informatica, delle neuroscienze e del design”. Sono stati necessari 3 anni di sviluppo e di sperimentazione prima di avere un prototipo di dispositivo, nella forma di un braccialetto, (per la maggior parte) funzionante.

Il funzionamento di questo braccialetto è molto semplice da piegare a grandi linee ma, come potete ben immaginare, molto difficile da trasformare in realtà: esso non fa altro che leggere i segnali elettrici che dal cervello arrivano alla mano. Dal punto di vista pratico, non è necessario alcun movimento muscolare per convertire gli impulsi in azioni ma basta semplicemente il pensiero.

Al momento ci troviamo comunque in una fase embrionale in cui il tutto è formato da una serie di schede logiche collegate l’una con l’altra attraverso un cavo e successivamente a un Raspberry Pi, il quale si occupa di interfacciarmi con un computer in cui viene eseguito il software personalizzato.

Per affinare la tecnologia sarà necessario eseguire moltissimi test. Anzi, più se ne faranno e maggiore sarà la precisione nel riconoscere i segnali. Di fatto, il lato software del progetto si basa sulla tecnica del machine learning applicata al sistema TensorFlow di Google per addestrare un’intelligenza artificiale. Il prossimo passo comunque sarà quello di rilasciare un developer kit per far si che gli sviluppatori di tutto il mondo portano avanti il progetto addestrando sempre più il sistema.

Le applicazioni pratiche di questo progetto spaziano in moltissimi campi ma, relativamente a quelle più consumer, alla sostituzione del mouse e della tastiera con un input cerebrale. Sembra fantascienza ed in effetti ancora lo è: tuttavia, il progetto è già a buon livello e siamo certi che nei prossimi anni ne sentiremo molto parlare.