All’inizio dell’anno scorso, Uber ha acquisito la società di bike sharing elettrico Jump per 100 milioni di dollari. Ora, il colosso dei viaggi in auto sembra che stia per fare il passo successivo nella sua spinta verso bici elettriche, moto elettriche e auto elettriche: assumere un team di “robotomicromobilità”.

Il team sarà incaricato un team di costruire scooter elettrici e bici elettriche in grado di navigare autonomamente verso le stazioni di ricarica. L’obiettivo è quello di risparmiare sui pagamenti degli appaltatori esterni per raccogliere i mezzi e riportarli nei centri di ricarica o, per alcuni modelli di bici, sostituire la batteria interna.

La descrizione di Uber di quali altre attività il team eseguirà rimane poco chiara in questo momento, affermando solo che prevede di applicare “tecnologie di rilevamento e robotica” a “scooter elettrici condivisi e biciclette”.

Ma è lecito ritenere che la società possa costruire veicoli in grado di eseguire una manovra di auto-parcheggio oltre a guidare se stessi verso punti di ricarica.

Certo è che Uber e la guida autonoma hanno dei trascorsi alquanto burrascosi. Si passa infatti dall’inizio dei test sulle auto a guida autonoma al caso di spionaggio industriale nei confronti di Waymo, fino ad arrivare alla tragica morte di una donna di 49 anni a Tempe, Arizona, travolta da un auto test proprio di Uber.