Dopo avervi parlato dell’importante sbarco anche sul mercato italiano della nuova Tesla Model 3, continuiamo a parlare di quattroruote, nello specifico della tassa ambientale sulle auto nuove. seppur il Governo sembrava aver trovato un punto d’incontro, quest’oggi Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato ha dichiarato che la tassa sopracitata sarà posta nuovamente sotto la “lente d’ingrandimento” del Senato.

Per chi non lo sapesse, martedì è stato approvato l’emendamento del Movimento Cinque Stelle che prevede incentivi dai 1.500 ai 6mila euro per le auto nuove acquistate dal primo gennaio 2019 fino al 2021 che nello specifico siano caratterizzate da emissioni di CO2 comprese tra zero e 90 gr/km. Questo ovviamente avrebbe portato un giovamento per le nuove versioni elettriche, ibride e alcune a gas. Dall’altra parte però ci sarebbe stata l’introduzione di un aggravio per l’acquisto delle macchine con motore tradizionale: dai 150 euro ai 3.000 euro in più a seconda delle emissioni.

Basandosi su ciò, i cittadini dovrebbero prepararsi a sborsare cifre dai 1.500 ai 2.000 euro per le auto di media cilindrata ma soprattutto gli autocaravan, che rientrano nella categoria internazionale M1, potrebbero essere ancora più costosi. Insomma, se da una parte ci sono fino a 6.000 euro di incentivi per chi deciderebbe di puntare sulle nuove vetture meno inquinanti, dall’altra chi continuerebbe a puntare su quelle classiche sembrerebbe davvero molto svantaggiato.

Ancora una volta quindi si ripropone lo scenario di dibattito all’interno del Governo, con l’esponente dell’ M5S Luigi Di Maio sostenente che non esiste ancora nessuna legge e che si tratta solamente di un emendamento volto ad incentivare l’ecosostenibilità e dall’altra Matteo Salvini della Lega ch si oppone e sottolinea come attualmente una famiglia italiana “più che decidere di tenere una macchina vecchia risulta essere costretta a causa del costo già elevatissimo della vita nel paese”.