Oggi vediamo come creare una connessione Internet FWA (Fixed Wireless Access) in casa o nel proprio luogo di lavoro. È un’operazione molto più semplice di quanto si possa immaginare e, per tanti, può essere davvero risolutiva in uno scenario rete spesso abbastanza desolante. Pensiamo a chi è ancora fermo a una FTTC con prestazioni molto basse, oppure a tutti quei posti in Italia che non sono ancora coperti dalla fibra ottica e che, nel quotidiano, fanno i conti con una connessione che non sta dietro alle esigenze di oggi.

Esistono anche alternative come Starlink (ne abbiamo parlato in altre occasioni), ma lì si entra in un territorio diverso: installazione più complessa, non sempre alla portata di tutti e soprattutto non sempre possibile, perché serve spazio aperto e privato dove montare l’antenna.

La rete FWA, invece, è una soluzione molto più pratica e flessibile, potenzialmente anche molto economica. In questa guida partiamo da zero, senza dare nulla per scontato, e vediamo passo passo come impostare una rete FWA fai-da-te, oltre a identificare le differenze con le FWA in abbonamento proposte dagli operatori.

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Come creare una FWA a casa passo passo

Cos’è la FWA a grandi linee

Prima di tutto: che cosa intendiamo quando parliamo di FWA? L’acronimo sta per Fixed Wireless Access e indica una grande famiglia di connessioni che, semplificando, portano Internet a casa (o in ufficio) senza cavi nell’ultimo tratto. In pratica, da una stazione radio base (la classica BTS) il collegamento arriva direttamente da noi tramite rete wireless, senza bisogno di tirare un cavo fino all’abitazione.

Esistono diverse tecnologie FWA, ma oggi ci concentriamo su quella più comune, più semplice e anche la più alla portata di tutti per un’installazione fai-da-te: la FWA basata su 4G e 5G, cioè la stessa connettività “classica” fornita dagli operatori a cui si appoggiano anche gli smartphone.

Il concetto è lo stesso, così come su uno smartphone si inserisce una SIM per agganciare la rete mobile, anche alcuni dispositivi che possiamo installare in casa possono fare la stessa cosa. Si chiamano modem e molto spesso sono modem router, cioè non si limitano a prendere il segnale, ma si occupano anche di distribuire il Wi-Fi all’interno dell’abitazione.

Gli abbonamenti plug and play degli operatori: pro e contro

Gli abbonamenti FWA proposti dagli operatori “classici” nel nostro Paese sono interessanti soprattutto perché rappresentano una soluzione plug and play. Si sottoscrive l’offerta, l’hardware arriva direttamente a casa, si paga una fee mensile e si inizia a navigare praticamente subito, senza particolari complicazioni.

Di solito l’operatore fornisce una SIM con dati illimitati e un apparato che può essere un unico modem router da interno oppure un modem router abbinato a una piccola antenna esterna, collegata via cavo o in modalità wireless. Il grande vantaggio è la semplicità. Il grande svantaggio, però, è la scarsa flessibilità.

Il problema nasce quando, dopo aver attivato l’abbonamento, ci si accorge che la copertura dell’operatore non è ideale oppure che l’hardware fornito non è sufficiente. In questi casi i margini di manovra sono davvero pochi. Inoltre, sia il modem router sia l’antenna inclusi sono spesso dispositivi piuttosto basilari, con pochissime possibilità di personalizzazione e prestazioni non particolarmente elevate. A questo si aggiungono le limitazioni di velocità imposte da molte offerte, spesso fissate a 300 Mbps in download.

Un valore che, al di là di essere spesso solo teorico, non rappresenta affatto il limite reale delle reti 5G moderne. Il rischio concreto è quindi quello di rimanere bloccati su una connessione dalle prestazioni mediocri, quando in realtà, con una configurazione più flessibile, si potrebbe andare decisamente più veloce.

La base tecnica di una rete FWA

Entriamo un po’ più nel tecnico, ma senza perderci in dettagli futili: sono concetti che servono davvero, sia per capire come costruire una rete FWA fatta bene, sia per orientarsi con più consapevolezza tra le offerte degli operatori.

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Una rete FWA, nella sua forma più semplice, è composta da tre elementi:

  1. La BTS (stazione radio base), gestita dagli operatori telefonici. Ogni BTS può ospitare uno o più gestori e ha caratteristiche ben precise in termini di connettività supportata, bande, celle e frequenze.
  2. Il modem router, cioè il dispositivo che ospita la SIM, riceve il segnale dall’esterno e poi crea la rete in casa, quasi sempre anche in Wi-Fi
  3. La SIM, che è il “cuore” del collegamento: quella che inseriamo nel modem router e che determina l’accesso alla rete dell’operatore.

Questa è la struttura base di qualsiasi FWA. Poi ci sono le varianti, che dipendono soprattutto da due cose, le prestazioni che vogliamo ottenere e la qualità della copertura disponibile attorno al luogo in cui dobbiamo installarla. Ad esempio Sul modem router, però, c’è un punto importante: esistono diverse tipologie in base a dove lo installiamo e a quanto segnale abbiamo a disposizione.

  1. Modem router da interno: fa sia da modem sia da router (quindi crea anche il Wi-Fi) e si posiziona semplicemente dentro casa.
  2. Modem da esterno: va installato fuori e serve quando la copertura è più difficile o più debole. In questo caso, di solito, il modem esterno viene abbinato a un router interno, collegato tramite cavo.
  3. Modem router da interno con antenne esterne: il dispositivo resta in casa, ma permette di collegare antenne esterne posizionate fuori, utili per migliorare e “pulire” la ricezione del segnale.

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Mettere in piedi un FWA fatta in casa da zero

Costruire una rete FWA fai-da-te è, in realtà, un’operazione piuttosto semplice e non richiede competenze particolari. Nei prossimi paragrafi proveremo a guidarvi passo passo. Il primo passaggio fondamentale è avere ben chiaro come è composta la base tecnica di una rete FWA: per questo è importante leggere con attenzione il paragrafo precedente.

A questo punto possiamo passare alla scelta degli elementi che andranno a comporre la nostra configurazione. In sostanza sono due: da una parte la SIM, e quindi la scelta dell’operatore a cui affidarci. Dall’altra il modem router, che può essere da interno o da esterno, ed eventualmente le antenne da abbinare in base alla qualità del segnale disponibile.

Scegliere tra 5G e 4G

Prima ancora di scegliere operatore e hardware, c’è una decisione “a monte” da prendere: puntare su una soluzione 4G oppure 5G.

Se fino a qualche tempo fa il consiglio più sensato era orientarsi sul 4G (perché i modem router 5G costavano troppo rispetto ai vantaggi reali), oggi lo scenario è cambiato parecchio. I modem router 5G costano molto meno e, soprattutto, la qualità della rete 5G in Italia è cresciuta in maniera importante. In molti casi, anzi, questa crescita è arrivata anche “a scapito” del 4G: sulle BTS la parte 4G viene talvolta un po’ sacrificata in termini di spazio e potenza per favorire le reti 5G.

Per questo, il nostro consiglio è abbastanza chiaro: oggi ha senso orientarsi verso un modem router 5G e, di conseguenza, scegliere l’operatore tenendo in mente offerte 5G e BTS con copertura 5G. Nel prossimo paragrafo entriamo proprio su questo punto.

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Scelta della SIM (operatore)

La scelta dell’operatore è fondamentale: è il primo vero passo per garantirsi buone prestazioni una volta completata la configurazione della nostra FWA.

Per scegliere l’operatore ci sono diversi metodi e, sì, quello empirico spesso funziona benissimo. Se sul vostro smartphone avete una SIM 5G, potete fare qualche speed test nella zona di casa e capire rapidamente se la copertura è buona oppure no. La stessa cosa potete farla chiedendo una mano a un amico (o a chiunque) che abbia una SIM di un altro operatore: qualche test incrociato e vi fate un’idea molto concreta.

Se però volete un approccio un po’ più preciso, c’è un metodo molto utile per capire quali operatori lavorano nella vostra zona e, soprattutto, quali BTS sono disponibili e con quali tecnologie. Il modo più semplice è usare il sito LTE Italy, in particolare la sezione Provider Map: una mappa che mostra esattamente le BTS presenti nell’area in cui volete installare la FWA. Cliccando su una singola BTS potete vedere quale operatore la utilizza e quali tecnologie sono disponibili, a partire da bande e frequenze in 4G e 5G.

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Prima cosa: individuate quali BTS sono presenti e che tipo di tecnologie offrono. Poi concentratevi su quelle che, sulla carta, hanno una migliore “visibilità”: quindi meno ostacoli possibili, distanza ragionevole e un posizionamento sensato rispetto a dove intendete mettere il modem (interno) o dove potreste installare un modem esterno o delle antenne.

Infine incrociate tutto con l’elenco degli operatori che effettivamente lavorano su quelle BTS e arrivate a una scelta che, molto spesso, è un compromesso, ma che vi mette nelle condizioni migliori per ottenere prestazioni elevate.

Attenzione però: non è sempre la distanza a rendere una BTS migliore o peggiore. Spesso conta molto di più la qualità. Ci sono BTS solo 4G, BTS con poche bande (quindi poca aggregazione e prestazioni inferiori in 4G+), BTS con un 5G “base” su una sola banda e BTS più complete con 5G multi-banda.

Ultimo dettaglio importante: le BTS che oggi hanno già una dotazione migliore in 4G e 5G, molto probabilmente saranno anche quelle che verranno aggiornate prima, perché sono più strategiche per l’operatore. E questo può voler dire, in prospettiva, upgrade come il 5G Stand Alone, con prestazioni ancora più interessanti.

Per quanto riguarda la scelta di operatore e soprattutto dell’abbonamento, tenete presente che praticamente tutti propongono SIM con tanto traffico dati. In mezzo, di solito, ci sono due strade: offerte con un bundle (più o meno generoso) per risparmiare e pagare solo la quantità di dati che vi serve davvero, oppure soluzioni flat con dati illimitati.

Attenzione però: acquistando una SIM 5G pensata per l’utilizzo su smartphone potreste imbattervi in alcune limitazioni. Anche quando sulla carta i dati sono “illimitati”, spesso esistono soglie di uso ragionevole, calcolate sulla media di utilizzo degli utenti con offerte simili. Se queste soglie vengono superate, si può incorrere in avvertimenti, limitazioni di velocità e altre situazioni poco piacevoli.

Quindi sì, potete anche risparmiare parecchio scegliendo un abbonamento con pochi dati o SIM molto economiche, ma se l’obiettivo è avere una FWA per casa e smettere di preoccuparvi, spesso ha più senso affidarsi a SIM pensate appositamente per questo uso, che in genere costano un po’ di più.

Nel nostro caso, per l’occasione, abbiamo sperimentato anche il servizio di Alpsim, un gestore che si appoggia a WindTre per la copertura e che nasce proprio con questo scopo: fornire SIM flat utilizzabili per una FWA casalinga. Anche qui esistono limiti di uso ragionevole, ma sono molto alti e, nella nostra esperienza, finora non abbiamo mai avuto problemi.

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Scelta dell’hardware

La scelta dell’hardware, in prima battuta, deve dipendere da ciò che avete deciso prima su operatore e soprattutto sulla BTS a cui pensate di collegarvi.

Se la BTS è a una distanza ragionevole (diciamo indicativamente 1–1,5 km), allora un modem router da interno può essere la soluzione più economica e anche la più semplice da installare.

Se invece la BTS è più lontana, ha senso valutare un modem da esterno oppure, ancora meglio in molti casi, un modem da interno con antenne esterne. Sono tre strade diverse e corrispondono anche a tre livelli di “sbattimento” differenti.

La soluzione con modem router interno è quella più immediata: vi arriva la SIM, la inserite, fate una configurazione veloce e siete online.

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Con un modem da esterno, invece, le cose si complicano un po’: dovete capire dove installarlo, verificare di poter fare (davvero) un’installazione esterna in autonomia e mettere in conto che, di norma, un modem esterno richiede anche un router interno per distribuire il Wi-Fi in casa. Quindi parliamo di due prodotti e, di conseguenza, di un investimento economico più alto.

C’è anche un altro aspetto: un modem esterno resta esposto alle intemperie (freddo, caldo, sole, pioggia) e sul lungo periodo potrebbe darvi qualche grattacapo. Per questo è una strada che, tendenzialmente, ci convince meno rispetto alle altre due.

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Il modem router da interno con antenne esterne è spesso una buona via di mezzo. Prima di tutto perché le antenne, rispetto a un modem completo montato fuori, sono molto meno “delicate”: alla fine parliamo di un’antenna (metallo con copertura in plastica). E poi perché in questo modo vi risparmiate il router interno: il Wi-Fi lo gestisce già il modem router.

Detto questo, anche qui c’è da ragionare sulla parte pratica: se montate antenne esterne dovete avere lo spazio e la possibilità di installarle in sicurezza. E, soprattutto, tenete presente che di norma servono due cavi che devono passare dall’esterno all’interno dell’abitazione per collegarsi direttamente al modem router.

Tutti aspetti che vanno messi sul tavolo prima di scegliere, perché sono proprio quelli che fanno la differenza tra una FWA che “va e basta” e una che vi farà impazzire.

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Come scegliere le antenne

Un approfondimento a parte lo meritano le antenne esterne, perché qui è facile fare acquisti “a sentimento” e poi scoprire che qualcosa non torna.

Prima cosa: esistono antenne solo 4G, antenne solo 5G e antenne che lavorano bene sia in 4G che in 5G. Quindi attenzione a cosa state comprando, perché non è un dettaglio.

Secondo punto, forse ancora più importante: le antenne esterne si dividono in due grandi famiglie:

  • Antenne omnidirezionali: sono pensate per “ascoltare” il segnale a 360°. Funzionano bene quando siete circondati da BTS a distanza ragionevole, ma il segnale che arriva è un po’ disturbato, un po’ “sporco”. In pratica aumentano la capacità di ricezione in tutte le direzioni, senza doverle puntare verso un punto preciso.
  • Antenne direzionali: sono un altro pianeta. Vanno bene quando la BTS è lontana (spesso oltre 1 km) e non servono solo a migliorare la ricezione, ma anche a selezionare in modo più “furbo” a quale BTS collegarsi.

Orientando una direzionale verso una BTS specifica, infatti, il segnale proveniente da quella direzione arriverà più forte e il modem router sarà naturalmente portato ad agganciarsi proprio a quella BTS (e alla sua cella). Non tutti i modem router permettono di scegliere manualmente a quali celle collegarsi, soprattutto quelli di fascia più bassa, e in questi casi un’antenna direzionale può fare davvero la differenza.

Infine attenzione ai connettori presenti sul modem router, ne esistono di diversi tipi come esistono gli adattatori, assicuratevi quindi di scegliere il prodotto giusto da accoppiare al vostro modem router.

Un consiglio spassionato che vi diamo è di farvi un giro sul canale YouTube Miononno, in italiano e sempre sul pezzo nei test di antenne e router esterni.

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Il Fritz!Box 6860 5G

Per la realizzazione di questo contenuto siamo stati supportati da FRITZ!, che ci ha inviato in prova il FRITZ!Box 6860 5G: un modem router molto particolare perché può essere utilizzato sia dentro che fuori casa. Ed è proprio qui che diventa un acquisto “furbo”: anche dopo averlo comprato potete decidere se tenerlo in casa oppure spostarlo fuori nel momento in cui vi accorgete che il segnale non è dei migliori, o magari semplicemente avete muri molto spessi che penalizzano la ricezione.

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È un prodotto pratico anche per un altro motivo, ovvero l’alimentazione tramite Ethernet PoE. Tradotto: al modem router arriva un solo cavo Ethernet (per di più piatto e già fornito in confezione), che potete far passare anche da una finestra senza dover fare buchi o lavori particolari. Nella confezione c’è poi un alimentatore PoE che, oltre alla porta per il collegamento con il modem router, include anche un’ulteriore porta LAN Gigabit. Qui potete collegare altri dispositivi: dal PC fisso a un ulteriore router o, perché no, a un sistema mesh per portare il Wi-Fi in giro per casa.

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Nei nostri test ci siamo trovati davvero molto bene sotto tanti punti di vista. Prima di tutto è un prodotto tecnicamente al top: supporta il 4G fino a categoria 19 e il 5G sia Stand Alone che Non Stand Alone. Supporta inoltre tutte le bande 5G a bassa frequenza, mancano solo le mmWave, che in questo contesto sono poco utili e, soprattutto, non sono di fatto presenti in Italia.

Uno dei suoi punti di forza è anche il software, estremamente personalizzabile. Potete ad esempio effettuare il blocco della cella per obbligarlo a collegarsi a una determinata BTS, oppure lavorare sulle bande di frequenza (blocco/esclusione/selezione) per massimizzare le prestazioni. È una prerogativa che ben pochi router offrono e qui vi ritrovate con uno strumento già pronto per le tecnologie attuali e anche per quelle future.

Non è tra i più economici: l’investimento iniziale è un po’ più alto, ma in cambio avete la tranquillità di un dispositivo che non sarà un collo di bottiglia né oggi né nei prossimi anni, anche quando le reti 5G (magari proprio sulle BTS vicino casa) miglioreranno e inizieranno a spingere ancora di più.

In più c’è tutto l’ecosistema FRITZ! con cui potete espandere la rete Wi-Fi con i mesh senza impazzire con configurazioni, gestire funzioni di smart home e, in generale, avere a disposizione una quantità di opzioni che vi lascia molto tranquilli sulla scalabilità dell’impianto.

Se invece preferite una soluzione con antenne esterne, allora possiamo consigliarvi il FRITZ!Box 6850 (in versione 4G o 5G): offre praticamente le medesime caratteristiche, ma con in più il supporto dedicato per il collegamento delle antenne esterne.

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In conclusione

Creare una rete FWA casalinga ha davvero molti vantaggi e, per qualcuno, può essere la soluzione “svoltante” a una situazione spesso complicata legata alla connettività Internet. Non parliamo solo di chi vive in aree disagiate: anche banalmente fuori città, dove i problemi non mancano, una FWA fatta bene può cambiare parecchio le cose.

Una soluzione fai-da-te porta con sé diversi punti a favore: prima di tutto una grande flessibilità e adattabilità ai contesti più diversi, un’installazione potenzialmente rapida e semplice, e costi di abbonamento che, in base alle esigenze, possono essere anche molto contenuti.

Se le condizioni di segnale sono buone, si possono ottenere anche prestazioni elevate e, cosa non banale, prestazioni che verosimilmente miglioreranno nel tempo con l’evoluzione delle reti 5G. In più parliamo di un’infrastruttura scalabile: potete migliorarla e aggiornarla con upgrade mirati senza dover buttare via tutto e ripartire da zero. E, ultimo ma importantissimo, cambiare gestore è spesso molto semplice.

Ovviamente ci sono anche degli svantaggi. Il primo è che non avete controllo su eventuali interventi sulle BTS: migliorativi o peggiorativi che siano, vengono fatti spesso e nella maggior parte dei casi senza preavviso.

L’installazione iniziale può diventare più complessa se dovete ricorrere ad antenne esterne o a un modem esterno. A questo si aggiunge un investimento iniziale che può non essere banale, soprattutto se puntate su un modem router di qualità.

Le prestazioni, inoltre, dipendono anche dal carico sulla BTS (quante persone sono collegate in quel momento) e in parte dalle condizioni ambientali. E c’è un aspetto da mettere in conto: il ping tende a essere più alto, quindi non è la connettività ideale per il gaming, come in generale vale un po’ per tutte le connessioni wireless.

Detto questo, nel complesso è una soluzione che almeno nel nostro caso ha dato buoni risultati. L’abbiamo sperimentata più volte anche con amici, parenti e conoscenti che ci hanno chiesto una mano e si sono sempre trovati molto bene.

Speriamo che questa guida vi sia stata utile: per qualsiasi dubbio o chiarimento siamo a disposizione nei commenti.