Il prossimo capitolo della sfida tra Ultrahuman e Oura sembra ormai deciso. Ebbene, dopo il blocco delle vendite negli Stati Uniti imposto dall’International Trade Commission, l’azienda indiana non si arrende e prepara una risposta diretta: il nuovo Ultrahuman Ring Pro, un modello ridisegnato da zero e dotato, per la prima volta, del supporto ai pagamenti NFC integrati. Facciamo chiarezza.
Indice:
Un deposito di marchio svela le ambiziose intenzioni di Ultrahuman
La conferma del nuovo modello non potrebbe essere più ufficiale di così; arriva infatti da un deposito di marchio presentato nel luglio 2025 e scoperto dal portale Lord of the Smart Rings. Il documento include la classificazione Classe 9, che copre software per transazioni contactless, un chiaro indizio sul debutto dei pagamenti tramite anello.
Fino ad oggi, nessun produttore, nemmeno Oura, RingConn o Samsung, è riuscito a integrare con successo la tecnologia NFC in un dispositivo così compatto. Il limite principale è sempre stato l’inserimento di un’antenna di dimensioni sufficienti in una scocca di pochi millimetri, un limite ancora oggi anche per i produttori più blasonati. Ultrahuman sembrerebbe essere riuscita a risolvere questo problema e se davvero riuscisse nell’impresa, conquisterebbe un vantaggio immediato in un settore sempre più competitivo come quello degli anelli intelligenti.
Peraltro, la mossa arriva in seguito alla decisione dell’International Trade Commission (ITC), che ha vietato l’importazione del modello Ultrahuman Ring Air negli Stati Uniti. La disputa nasce da presunte violazioni di brevetti Oura riguardanti la disposizione interna dei sensori e della batteria.
Senza un accordo di licenza o una vittoria in appello, Ultrahuman è costretta a riprogettare completamente l’hardware. Non basta infatti aggiornare il software bensì servirà un’architettura interna diversa. Di conseguenza, il Ring Pro avrà probabilmente una nuova configurazione dei sensori, una batteria ridisegnata e un layout più piatto per evitare di incorrere nelle forme brevettate da Oura.
Design e hardware: cosa aspettarsi dal Ring Pro
La stessa Ultrahuman ha confermato di essere al lavoro su un nuovo design accelerato, e il nome “Pro” lascia intuire un prodotto più prestante e completo. L’obiettivo sarebbe quello di superare i limiti tecnici del Ring Air e trasformare un obbligo legale in un’occasione di innovazione.
Stando a quanto trapelato in precedenza e sugli indizi offerti dall’azienda, le novità previste includono:
- Pagamenti NFC integrati, con compatibilità potenziale con i principali circuiti;
- Modulo PPG (fotopletismografia) migliorato, con fotodiodi più precisi per il tracciamento della frequenza cardiaca in movimento;
- Batteria più efficiente, basata su nuove chimiche ad alta densità, necessarie per compensare il maggior consumo energetico dell’NFC;
- Profilo più sottile, grazie a un nuovo layout dei componenti interni.
In altre parole, il Ring Pro dovrebbe rappresentare una completa rivisitazione dell’anello per l’azienda grazie all’adozione di una piattaforma hardware completamente nuova.
Il settore degli smart ring si fa sempre più affollato
Da quando Ultrahuman ha lanciato il Ring Air, il panorama degli anelli smart è cambiato rapidamente. Accanto a Oura e RingConn si sono aggiunti player come Samsung, che con il Galaxy Ring ha contribuito ad accrescere ulteriormente la competizione in un segmento sempre più cruciale per la salute e il fitness digitale, alla pari del settore dedicato alle smartband in stile Whoop con produttori del calibro di Garmin, Polar e Amazfit.
Ultrahuman conserva però un vantaggio rilevante ossia l’assenza di abbonamenti, un fattore sempre piùimportante nella scelta finale del consumatore. A differenza di Oura, che richiede una sottoscrizione mensile per sbloccare dati avanzati, l’azienda indiana mantiene l’accesso completo ai dati senza costi ricorrenti.
Con la necessità di rilanciare rapidamente sul mercato americano, è probabile che nuovi dettagli o un annuncio ufficiale possano arrivare nei prossimi mesi, e se le promesse e le indiscrezioni dovessero rivelarsi vere, Ultrahuman potrebbe posizionarsi come uno dei produttori più agguerriti e ambiziosi nel settore.
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