Grokipedia, la nuova piattaforma enciclopedica lanciata da xAI e presentata come un futuro concorrente (e persino superamento) di Wikipedia, è online da pochissimi giorni ma sta già facendo discutere. Non tanto per l’interfaccia essenziale o per l’assenza di funzioni di editing pubblico, quanto per un dettaglio ben più rilevante: molte delle sue pagine sembrano copiate, in modo pressocché letterale, proprio da Wikipedia.

La circostanza emerge da più verifiche dirette, in fondo ad alcune pagine compare la dicitura contenuto adattato da Wikipedia, ma nella pratica il contenuto risulta identico parola per parola, con pochissime, se non nulle, rielaborazioni.

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Grokipedia scopiazza Wikipedia

Grokipedia è stata presentata da Elon Musk come un enorme miglioramento rispetto a Wikipedia, una versione più moderna e affidabile grazie alla verifica dei contenuti da parte dell’intelligenza artificiale Grok; tuttavia, questa promessa si scontra con due fatti evidenti:

  • l’interfaccia e la struttura delle voci ricalcano pesantemente Wikipedia, tanto da risultare quasi indistinguibili nella forma
  • l’IA cita fonti ma non sempre chiarisce la provenienza delle modifiche, e soprattutto non consente modifiche libere della comunità, eliminando uno dei pilastri che hanno reso Wikipedia affidabile nel tempo

Il risultato è un paradosso, una piattaforma presentata come alternativa innovativa, che però dipende in larga misura proprio dalla risorsa che vorrebbe superare.

La reazione della Wikimedia Foundation non si è fatta attendere, in una dichiarazione ufficiale Lauren Dickinson, portavoce dell’organizzazione, ha sottolineato un punto chiave: “Persino Grokipedia ha bisogno di Wikipedia per esistere“.

Il messaggio è chiaro, l’IA genera contenuti partendo da un patrimonio informativo costruito da esseri umani per oltre vent’anni, attraverso un modello editoriale trasparente, supervisionato e verificabile pubblicamente; Wikipedia è di fatto la base dati globale su cui molti modelli linguistici si appoggiano, e Grok non fa eccezione.

C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare, mentre alcune pagine sono copiate quasi integralmente, altre risultano alterate in senso più controverso, è il caso della voce sul cambiamento climatico: Wikipedia sottolinea l’esistenza di un consenso scientifico pressocché unanime sulla responsabilità umana del riscaldamento globale; Grokipedia invece inserisce un linguaggio più ambiguo, mettendo l’accento su presunti critici e revisioni selettive, adottando un tono che riduce l’effettiva solidità del consenso scientifico.

Questo elemento solleva dubbi sulla neutralità della piattaforma, soprattutto considerando che la verifica dei fatti è dichiarata come eseguita da Grok stesso, un’IA che come noto non è immune da bias.

Secondo l’indicatore nella homepage, Grokipedia ospita oltre 885.000 articoli (contro i 7 milioni delle sole pagine in inglese presenti su Wikipedia); si tratta della versione 0.1, quindi di una fase iniziale, ma il dibattito è già acceso: può un’enciclopedia dichiararsi alternativa se il suo contenuto è sostanzialmente importato da quella originale? E soprattutto, cosa succederà se, in futuro, Grok inizierà a modificare le pagine in modo sistematico, influenzando la percezione pubblica di temi sensibili?

La questione non riguarda solo copyright e licenze Creative Commons (che infatti permettono il riuso, a patto di attribuire e condividere nello steso modo), ma la fiducia; Wikipedia è nata come spazio costruito dalla comunità, Grokipedia nasce invece come prodotto proprietario che chiede al pubblico di fidarsi, senza poter intervenire.

Per questo il caso è già emblematico, dimostra come anche i progetti IA più ambiziosi poggiano ancora sulle fondamenta di conoscenza umana, validata e collaborativa e, almeno per ora, l’alternativa non è davvero autonoma.

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