Spotify continua a investire sulla personalizzazione dell’esperienza di ascolto e questa volta lo fa pensando alle famiglie, dopo un primo periodo di test in alcuni mercati selezionati, il servizio di streaming musicale ha annunciato l’espansione degli account gestiti (Managed Accounts) per i più piccoli, ora disponibili negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, Germania, Francia e Paesi Bassi.

Una novità che, come spesso accade per Spotify, nasce da un’esigenza reale, ovvero dare ai genitori un maggiore controllo sui contenuti musicali a cui i propri figli possono accedere, senza però sacrificare l’esperienza d’ascolto personalizzata che da sempre contraddistingue la piattaforma.

Offerta

Apple MacBook Air 13'', M4 (2025)

849€ invece di 1149€
-26%

Un nuovo spazio musicale per i più giovani con gli account gestiti di Spotify

Gli account gestiti sono pensati per i bambini di età inferiore ai 13 anni e consentono ai genitori di configurare un profilo separato per ciascun figlio direttamente all’interno del piano Premium Family, che offre fino a sei account Premium individuali a 19,99 dollari al mese. L’obbiettivo è quello di permettere ai piccoli di esplorare la musica in modo sicuro, senza rischiare che i loro ascolti vadano a sporcare le playlist o i suggerimenti dell’account principale.

Chiunque abbia figli lo sa bene, basta una giornata di colonne sonore di cartoni per vedere le proprie Discover Weekly e Wrapped completamente stravolte, con gli account gestiti questo non accadrà più: i bambini potranno aggiungere brani ai preferiti, creare playlist personalizzate e ricevere consigli mirati, mentre gli algoritmi degli adulti resteranno intatti.

Come spiegato da Spotify, gli account gestiti integrano una serie di strumenti pensati per tutelare i più piccoli:

  • filtro dei contenuti espliciti che impedisce la riproduzione di brani con testi non adatti
  • blocco di specifici artisti o canzoni per una gestione più puntuale dei gusti musicali dei figli
  • possibilità di nascondere i video Canvas, quei brevi loop visivi che accompagnano alcune tracce

Le funzionalità interattive sono inoltre limitate, i bambini non possono inviare messaggi ad altri utenti Spotify o accedere a funzioni soggette ai limiti di età; l’esperienza resta quindi esclusivamente musicale, ma con libertà di esplorare e scoprire nuovi generi in un ambiente controllato e sicuro.

A differenza dell’app Spotify Kids, pensata come piattaforma separata, gli account gestiti vivono direttamente all’interno dell’app principale, ciò significa che i genitori non devono passare da un’app all’altra per gestire le impostazioni, ma possono controllare tutto dal proprio profilo Family, aggiungendo un nuovo membro in pochi passaggi.

È una differenza non da poco, l’app Kids, pur restando utile per i più piccoli, offre un’esperienza più chiusa e semplificata, mentre gli account gestiti si rivolgono a chi è già pronto a fare un passo avanti verso la musica da grandi, con le dovute cautele.

Spotify ha dunque scelto di portare questa funzione in nuovi Paesi, sottolineando come si tratti di un’estensione molto richiesta dalla famiglie; l’azienda invita inoltre i genitori a consultare la Guida per genitori di Spotify, che contiene suggerimenti su come accompagnare i bambini nella loro crescita musicale.

L’obbiettivo insomma è quello di creare un ecosistema musicale inclusivo e personalizzato per ogni età, capace di coniugare libertà e controllo, scoperta e sicurezza. Non è escluso che nei prossimi mesi l’espansione possa raggiungere anche altri mercati, Italia compresa, ma per il momento gli utenti nostrani dovranno pazientare ancora un po’.

I nostri contenuti da non perdere: