Nel corso degli ultimi mesi molte aziende sono entrate nel settore degli smart ring, una realtà in crescita che è senza dubbio una novità nel mercato degli indossabili. Tra i nuovi progetti presentati troviamo il Bond Ring, un dispositivo che sulla carta sembra voler rivoluzionare il settore, ma che nella realtà solleva più di qualche dubbio sulla sua autenticità.
Presentato da Wilder Tech Inc., una startup con base a Detroit, il Bond Ring dovrebbe arrivare ai primi clienti che lo hanno preordinato già il prossimo novembre, con un prezzo che sfiora i 1500 dollari. Questo prezzo sembrerebbe giustificato dalle funzioni dello smart ring, che l’azienda descrive come un concentrato di tecnologia mai visto prima in un prodotto di questo tipo.
Uno degli elementi più rivoluzionari di questo smart ring, secondo quanto racconta l’azienda, riguarda il modo in cui si alimenta. L’idea è che il Bond Ring possa ricaricarsi sfruttando il calore del corpo, senza mai doverlo collegare ad un cavo. Si tratta di un concetto sicuramente mai visto prima, che sulla carta eliminerebbe la necessità di dover ricaricare periodicamente il dispositivo. Allo stesso tempo, però, è difficile immaginare che un dispositivo così piccolo possa avere l’energia necessaria per far funzionare sensori e funzioni avanzate 24 ore su 24 senza dover mai ricorrere alla corrente elettrica.
Bond Ring promette di fare tutto e anche di più
Se andiamo a guardare la lista delle specifiche tecniche rivelate dall’azienda, le perplessità sulla veridicità di questo progetto aumentano ancora di più. Il Bond Ring promette infatti di registrare ECG, rilevare i valori della pressione sanguigna, monitorare il battito, la variabilità cardiaca, la temperatura corporea e persino i valori massimi di ossigeno nel corpo. A questo si aggiungerebbe anche la possibilità di analizzare la composizione corporea, distinguendo tra grassi, muscoli, massa scheletrica e ritenzione idrica.
Sulla carta, questo smart ring sembra dunque racchiudere tutti i sensori indossabili attualmente esistenti, con tanto di certificazione IP6X contro acqua e polvere, sensori per i raggi UV, di luminosità e temperatura esterna. L’azienda afferma anche che è possibile personalizzare il Bond Ring con dei pannelli intercambiabili e che include funzioni di intelligenza artificiale grazie a ChatGPT o3, oltre ad un chip di sicurezza che lo renderebbe lo smart ring “più sicuro al mondo”.
Persino un non addetto ai lavori capirebbe che ci troviamo di fronte ad un progetto talmente ambizioso da risultare poco credibile nella realtà, soprattutto in un form factor così ridotto come quello di uno smart ring. È più probabile che Wilder Tech abbia promesso più di quanto possa mantenere, oppure che stia costruendo una campagna di marketing fuorviante.
Sul sito ufficiale è comunque possibile preordinare il Bond Ring, con spedizioni a partire dal mese di novembre. Chi è realmente interessato a un anello smart dovrebbe però guardare a modelli già affermati o affidabili, come il Samsung Galaxy Ring o altri anelli smart presenti nella nostra selezione mensile dei migliori smart ring. Vedremo come si evolverà la vicenda e se il Bond Ring si dimostrerà davvero ciò che pubblicizza o si rivelerà, cosa molto più probabile, soltanto una promessa non mantenuta.
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