Nel mese di marzo, a un mese dal lancio di iPhone 16e, Ookla (i creatori di Speedtest.net) aveva proposto un primo confronto prestazionale tra il modem targato Qualcomm di iPhone 16 e il modem Apple C1 integrato in quello che, ancora per un giorno, rappresenta l’iPhone più recente.

Alla vigilia del lancio degli iPhone 17, gamma in cui il modello inedito iPhone 17 Air potrebbe integrare proprio il modem proprietario di Apple, gli esperti di Ookla hanno analizzato a fondo i dati sugli speedtest raccolti in giro per il mondo nel secondo e nel terzo trimestre del 2025, effettuati ancora una volta con iPhone 16e e iPhone 16, per fornire una panoramica più chiara delle reali potenzialità del modem C1 rispetto al modem Qualcomm.

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I modem di iPhone 16e e iPhone 16 nuovamente a confronto

Il report di Ookla parte con una panoramica sulla diffusione in giro per il mondo di iPhone 16e rispetto agli altri quattro modelli della gamma iPhone 16. Lo stato in cui sembra essere più popolare l’iPhone economico è il Giappone, con uno share dell’11,3%; seguono Francia (5,9%) e Spagna (5,8%). In Italia la diffusione è del 4,6%, negli Stati Uniti abbiamo il 3,1% e in India abbiamo il 2,9%.

Confronto nel download e nell’upload su reti 5G

Passiamo all’analisi dei dati e partiamo dalle performance in download. iPhone 16 fa meglio di iPhone 16e in oltre la metà (12 su 21) dei mercati analizzati da Ookla ma il modello più economico, quello dotato del modem Apple C1, fa meglio nei dati riguardanti il 10° percentile di utenti, ovvero quegli utenti che riscontrano le prestazioni peggiori, in 15 mercati su 21.

Passando alle performance in upload, la situazione si capovolge: iPhone 16e fa meglio di iPhone 16 nella maggior parte dei mercati analizzati da Ookla (15 su 21). In alcuni Paesi, come il Canada, le velocità raggiunte dal modello più economico sono decisamente maggiori (oltre il doppio) rispetto al modello più costoso.

In generale, sia in download che in upload, il modem targato Qualcomm fa sensibilmente meglio del modem Apple C1 in tutti quei Paesi che dispongono di reti 5G “avanzate” (ad esempio Arabia Saudita e Cina) o su quelle reti che supportano combinazioni di aggregazione più elevate e la tecnologia MIMO uiplink.

Il fatto che iPhone 16e offra performance comparabili (o superiori in alcuni mercati) suggerisce che le reti possono rappresentare il vero “collo di bottiglia” per il modem di Qualcomm che è decisametne più avanzato. Man mano che i vari operatori integreranno livelli più elevati di aggregazione delle portanti su rete 5G SA o il 5G Advanced, la forbice dovrebbe allargarsi a favore di iPhone 16.

Mettendo insieme tutti i dati, Ookla suggerisce che iPhone 16e presenta comunque performance solide in altri parametri chiave, dimostrando che il modem Apple C1 sia ben ottimizzato per garantire robustezza e “continuità” (inteso probabilmente come ripetibilità dei risultati del test) quando la copertura del segnale è marginale.

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Non solo modem proprietario, in sviluppo anche un chip per Bluetooth e Wi-Fi

Ookla conclude con un ragionamento, sempre basato sui dati raccolti dalla piattaforma Speedtest negli ultimi sei mesi, sul perché Apple abbia deciso di “diversificare” l’adozione del modem tra i dispositivi della gamma iPhone.

Per la società, Apple punta alla coerenza all’interno della gamma e, parafrasando, ciò potrebbe essere una sorta di fase transitoria in attesa di trovare una quadra (i rumor parlano già da tempo dello sviluppo di una seconda generazione di modem proprietario, elemento che come i SoC potrebbe essere declinato su più “livelli” prestazionali a seconda della destinazione d’uso).

Ookla suggerisce inoltre che dalle parti di Cupertino stiano lavorando a un chip proprietario per Bluetooth e Wi-Fi per pensionare il chip targato Broadcom disponibile attualmente: quando ciò avverrà, Apple avrà un maggiore controllo su performance e consumi dei propri iPhone.

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