Dopo aver visto, qualche tempo fa, le favolose immagini dei Pilastri della Creazione, scattate dal telescopio James Webb, è ora il momento di volgere lo sguardo lontano, molto lontano. Il telescopio infatti ha fotografato quelle che si ritiene siano le galassie più antiche mai viste dall’uomo, si trovano a 13,4 miliardi di anni luce da noi e, secondo le stime, risalgono a meno di 400 milioni di anni dopo il Big Bang, quando l’universo aveva il 2% dell’attuale età.

Il telescopio James Webb cattura le galassie più antiche e lontane mai viste prima

Era fondamentale dimostrare che queste galassie abitano effettivamente l’universo primordiale. È molto probabile che galassie più vicine si trasformino in galassie molto distanti. Vedere lo spettro rivelato come speravamo, confermando che queste galassie si trovano al vero limite della nostra visuale, alcune più lontane di quanto Hubble potesse vedere! È un risultato estremamente entusiasmante per la missione.

Queste le parole con cui Emma Curtis-Lake, astronoma dell’Università dell’Hertfordshire nel Regno Unito, ha commentato i dati forniti dal telescopio James Webb.

Le rilevazioni sono state rese possibili dalle strumentazioni montate sul telescopio, nello specifico la Near-Infrared Camera ( NIRCam ) e il Near-Infrared Spectrograph ( NIRSpec), entrambe appositamente studiate e sviluppate per questo tipo di indagini; grazie a questi strumenti gli astronomi ora sanno che la luce di queste galassie ha impiegato 13,4 miliardi di anni per raggiungere Webb. Di conseguenza quello che vede il telescopio, è come apparivano le galassie in questione circa 350 milioni di anni dopo il Big Bang, anche se molto probabilmente si erano già formate tempo prima.

Per confermare la reale età delle galassie, gli astronomi hanno utilizzato il cosiddetto redshift (spostamento verso il rosso); a causa dell’espansione dell’universo, il redshift fa apparire più rossi gli elementi che si allontanano da noi, questo perché l’espansione comporta l’allungamento della luce emessa da stelle e galassie in lunghezze d’onda più lunghe e vicine al rosso dello spettro luminoso.

Le osservazioni sono state condotte, grazie agli strumenti sopra citati, nell’ambito del progetto JWST Advanced Deep Extragalactic Survey (JADES), al quale partecipa un team internazionale composto da 80 astronomi; ma il progetto JADES è solo nelle sue fasi iniziali, il team infatti ha ora intenzione di osservare e studiare la luce delle singole stelle presenti nelle galassie in questione, alcune delle quali potrebbero essersi formate ben 100 milioni di anni prima dell’età in cui sono state viste dal telescopio James Webb.

Inoltre, nelle osservazioni NIRCam, il team di JADES ha individuato alcune galassie che sembrano ancora più vecchie di quelle attualmente confermate, ma l’età esatta non è ancora stata né stabilita né confermata dalle misurazioni spettroscopiche più accurate di NIRSpec. Ad ogni modo, grazie alle ultime scoperte, troveranno presto risposta molti interrogativi circa la formazione e l’evoluzione delle galassie perché, come fa notare l’astronomo Sandro Tacchella dell’Università di Cambridge:

È difficile comprendere le galassie senza comprendere i periodi iniziali del loro sviluppo. Proprio come con gli esseri umani, gran parte di ciò che accade in seguito dipende dall’impatto di queste prime generazioni di stelle. Così tante domande sulle galassie stavano aspettando l’opportunità di trasformazione di Webb e siamo entusiasti di poter svolgere un ruolo nel rivelare questa storia.

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