Unione Europea, Stati Uniti e altri partner internazionali hanno presentato una “Dichiarazione per il futuro di internet”, un documento che definisce visione e principi nell’ottica di un’internet affidabile.

La dichiarazione è stata finora approvata da un totale di 60 Stati, tra cui rientrano tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, ma le previsioni vorrebbero l’adesione di altri nelle prossime settimane.

Futuro di internet: 60 Stati firmano una dichiarazione

La dichiarazione per il futuro di internet è un documento di tre pagine e segna l’impegno politico su cui si baserà la produzione di leggi e azioni concrete per regolamentare, appunto, il futuro di internet, nell’ottica di renderlo più interconnesso ma aperto.

Il documento è basato sulla dichiarazione sui diritti e i principi digitali ed è stato presentato oggi in occasione di un evento organizzato dal consiglio nazionale della Casa Bianca, ed è stato firmato, come anticipato, da un totale di 60 Stati:

Albania, Andorra, Argentina, Australia, Capo Verde, Canada, Colombia, Costa Rica, Georgia, Islanda, Isole Marshall, Israele, Kenya, Kosovo, Macedonia del Nord, Maldive, Micronesia, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Niger, Perù, Senegal, Serbia, Taiwan, Trinidad e Tobago, Regno Unito, Repubblica Dominicana, Stati Uniti, Ucraina, Unione Europea, Uruguay.

Secondo i firmatari, internet dovrà rafforzare i “principi democratici cardine, le libertà fondamentali e i diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani”: le tecnologie digitali dovranno essere usate in modo affidabile al fine di rendere internet come un’unica rete che collegherà l’umanità, evitando le discriminazioni e favorendo, inoltre, la concorrenza leale tra le imprese.

Sulla questione, si è espressa la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen:

“Internet ha unito l’umanità, come mai prima nella storia. Oggi, per la prima volta, Paesi di tutto il mondo che condividono gli stessi principi definiscono una visione condivisa per il futuro di internet, per garantire che i valori che riteniamo validi offline siano protetti anche online, per rendere internet un luogo sicuro e uno spazio affidabile per tutti e per garantire che internet sia al servizio della nostra libertà individuale. Perché il futuro di internet è anche il futuro della democrazia, dell’umanità.”

Le prossime tappe

Gli Stati firmatari si impegnano per continuare a coinvolgere altri governi, invitare esponenti del settore privato, organizzazioni internazionali, comunità tecnica, mondo accademico e chiunque possa avere interessi pertinenti: l’obiettivo è sempre quello di continuare a realizzare questa visione futura di internet.

Nell’estate di quest’anno è previsto un evento in cui gli Stati firmatari discuteranno come la dichiarazione (e i suoi principi) rappresentino effettivamente la sostenibilità per il futuro dell’internet globale.

Nel comunicato, inoltre, viene sottolineato come la dichiarazione e le sue linee guida non siano giuridicamente vincolanti, ma fungono da riferimento (e suggerimento) per i responsabili delle politiche pubbliche, per i cittadini, per le imprese e per le organizzazioni della società civile.

Il testo della dichiarazione per il futuro di internet è disponibile in formato PDF: per consultarlo, vi basterà seguire questo link.

Vista anche la situazione attuale legata alla guerra in Ucraina, la dichiarazione potrebbe rivelarsi un possibile terreno di scontro per quanto concerne i limiti imposti a determinati stati (vedi la Russia). Sicuramente si tratta di un primo passo: sarà necessario attendere almeno l’evento estivo (i cui dettagli verranno svelati nelle prossime settimane), per capire i prossimi passi e l’evolversi della situazione legata al futuro di internet.

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