Era Maggio 2021 quando al Google I/O il colosso di Mountain View annunciava Project Starline, era chiaro fin da subito quanto complicata potesse essere una simile tecnologia, ma ora sappiamo qualcosa in più.

Il primo intento di Google è quello di rendere Starline un’esperienza più reale e umana di una semplice videochiamata, l’allestimento infatti ricorda un po’ il tavolo di un ristorante dove possiamo conversare faccia a faccia con il nostro interlocutore, guardandolo negli occhi e muovendoci liberamente in un ristretto spazio circostante. Proprio per questo Google ha optato per una soluzione che non richieda all’utilizzatore di indossare niente, VR o occhiali 3D, in modo da poter interagire nella maniera più naturale possibile.

Analizziamo qualche dettaglio

Google presenta Project Starline 1

Google ha implementato la postazione di Starline per consentire una riproduzione 3D realistica della persona con cui parliamo, consentendo di vederla da varie angolazioni mantenendo comunque il contatto visivo, e ascoltando l’audio come se provenisse realmente dalla sua bocca.

Per fare ciò Starline utilizza tre moduli in grado di tracciare e registrare autonomamente i movimenti, due sono posti dietro lo schermo rispettivamente sul lato destro e sinistro, il terzo è posizionato centralmente sotto il display; questi moduli contengono quattro videocamere monocromatiche che operano a 120 Hz, con filtri in grado di bloccare la luce infrarossa proveniente da fonti esterne. Il modulo centrale integra inoltre una camera RGB, preposta al rilevamento e alla cattura dei colori necessari per una riproduzione 3D dello spazio; mentre su tutti e tre sono presenti quattro microfoni in grado di replicare la direzione da cui proviene il suono.

Google presenta Project Starline 2

Le informazioni acustiche e visive catturate dal sistema vengono processate da un PC Lenovo P920 con 4 GPU (2 NVIDIA Quadro RTX 6000 GPU e 2 NVIDIA GeForce Titan RTX GPU), in sostanza tutte le immagini catturate dai singoli sensori vengono fuse in una sola.

La ricreazione 3D dell’interlocutore consente, non solo una qualità visiva nettamente migliore della tecnologia 2D a cui siamo abituati (con app quali Zoom, Skype, FaceTime), ma permette di muovere il modello 3d creando l’illusione di avere una persona reale davanti a noi; tutto ciò grazie anche ad un pannello da 65 pollici 8K con lenti stereoscopiche che consente di inviare immagini differenti ad ogni occhio, ricreando una visione 3d che si avvicina molto a quella naturale (a differenza di quanto fanno gli attuali visori VR a causa del limitato angolo di visione).

Non è chiaro se e quando questa tecnologia prenderà piede, né precisamente in quali contesti, potrebbe essere usata negli uffici, per i meeting o nelle attività commerciali; aspettando di sapere cosa ci riserva il futuro potete prendere visione del video ufficiale di Google.