Quando si tratta di prodotti tecnologici, è semplice verificare il prezzo online dei vari negozi e poi scegliere quello più basso dove effettuare l’acquisto. Da qualche anno a questa parte, spesse volte le ricerche portavano allo store di Taocomputer. Ma dietro ai prezzi stracciati ci doveva essere sicuramente qualcosa. Ed ecco che la GdF ha fatto chiudere i battenti a Taocomputer per evasione fiscale da ben 2,5 milioni di euro.
Le indagini hanno portato a tre ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere, per i titolari dell’attività. Fra le pratiche utilizzate dai tre vi era quella di ricorrere a un prestanome in modo da emettere fatture false e di “accentrare rilevanti debiti tributari mai versati al fisco”. Questo sistema ha permesso a Taocomputer di vendere per quattro anni prodotti elettronici a prezzi molto più competitivi rispetto alla concorrenza.
Chiaramente non solo lo store ma anche il sito web è stato chiuso. Se si prova a visitare la pagina web, si viene accolti da un messaggio dell’AGCOM che spiega la situazione.
Il successo di un negozio non deriva dal cavillo legale che permette di risparmiare o dal tentare di evadere le tasse. Invece, deriva dalla scelta dei fornitori e dalla creazione di una community attorno (clienti più o meno fissi) che garantiscano degli introiti nel tempo. Certo, la pressione di portali quali Amazon e eBay è molto forte.
Insomma, questa situazione sembra essere molto simile a quella che nel mese di Luglio dell’anno scorso ha coinvolto Stockisti, il celebre store online che riusciva a proporre prezzi stracciati sugli smartphone grazie per l’appunto all’evasione fiscale.
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