A dispetto delle frequenti e costanti critiche di alcuni governi interni, l’Unione Europea sta diventando un organo sempre più importante nella libertà di scambio culturale. Dopo aver raggiunto un passo fondamentale con il patto di Schengen sulla libera circolazione senza frontiere dei cittadini UE, adesso gli Stati UE hanno raggiunto un accordo sull’entrata in vigore del sistema eIDAS, ovvero l’accettazione di sistemi di identificazione elettronica (carta d’identità elettronica) transfrontaliere.

Si tratta di un passo in avanti molto importante verso la digitalizzazione dei controlli e, dal momento che non solo la carta d’identità elettronica ma anche i passaporti e la patente elettronica vengono accettati, si è forgiata una flessibilità massima.

Dalla comunicazione ufficiale fornita dalla UE apprendiamo che:

A partire dal 29 settembre, la legislazione europea sull’identificazione elettronica (regolamento eIDAS) entrerà in vigore consentendo il riconoscimento transfrontaliero della carta d’identità elettronica e consentendo ai cittadini e alle imprese di condividere i propri dati di identità quando necessario. Le persone saranno in grado di utilizzare la loro identità elettronica (eID) come carte d’identità, patenti di guida, carte bancarie e dichiarazioni fiscali compilate online, accedere alle cartelle cliniche e ai servizi pubblici online in tutta l’UE.

Cos'è il sistema eIDAS, da qualche giorno realtà in Unione Europea 1

Con l’utilizzo del sistema eIDAS, i cittadini europei possono effettuare transazioni elettroniche transfrontaliere, come l’iscrizione a un’università straniera, l’apertura di un conto bancario, l’accesso a cartelle cliniche elettroniche ecc. I cittadini che si trasferiscono in un altro paese europeo saranno in grado di gestire il lavoro amministrativo online, tagliando fuori i documenti cartacei.

L’Europa deve accelerare l’eID. L’uso di eID aumenta la fiducia e riduce i costi. Ora solo persone e aziende di due paesi possono accedere e utilizzare i servizi online ovunque in Europa. Quanto prima i restanti paesi dell’UE notificheranno i loro schemi di eID, tanto più rapidamente aiuterà tutti gli europei.” Ha commentato Andrus Ansip, VP del Digital Single Market della UE. “Mi piacerebbe che le PMI, in particolare, facciano più uso di eID e firme elettroniche per proteggere e migliorare le loro attività in tutta Europa.