La carta d’identità elettronica rappresenta, almeno nelle intenzioni, una rivoluzione che ha lo scopo di portare l’Italia e i suoi cittadini nel XXI secolo con un qualcosa di digitalizzato e che va oltre la semplice foto di riconoscimento. Tuttavia, come spesso accade con gli uffici della Pubblica Amministrazione, le procedure per il rinnovo e il rilascio della carta d’identità elettronica non sono sempre fluide.

eIDAS UE carta d'identità elettronica

Ed ecco allora che a Torino, un dipendente del Comune ancora anonimo, ha creato un vero e proprio sistema di bagarinaggio legato alle prenotazioni della carta di identità elettronica. Se infatti affidandosi ai canali ufficiali Agenda CIE del Ministero dell’Interno sono necessari diversi mesi per un appuntamento, sfruttando questo dipendente e allungandogli 10 euro si è potuto saltare la coda e risolvere tutto in poche settimane.

“Ci siamo accorti di un’anomalia”, ha confermato al quotidiano La Stampa Paola Pisano, assessora all’Innovazione. “L’agenda degli appuntamenti delle carte di identità di Torino risultava tutta prenotata, ma agli sportelli non si presentava il 30% degli utenti”. Dopo una serie di verifiche dei tecnici si è scoperto che moltissime prenotazioni afferivano a un unico codice fiscale. Un codice che a pochi giorni dall’appuntamento veniva cambiato. “Un soggetto torinese prenotava gli appuntamenti usando un codice fiscale e poi lo cambiava; una procedura consentita dal sistema”, ha aggiunto Pisano.

In pratica, veniva sfruttata la possibilità di poter modificare il codice fiscale di colui effettua la prenotazione per fornire una corsia preferenziale “ai clienti”. Una volta che però il Comune di Torino si è accorto della cosa, ha chiesto e ottenuto dall’azienda che gestisce le prenotazioni di permettere il cambio del codice fiscale una sola volta. “Ci siamo rivolti a chi gestisce l’agenda nazionale delle prenotazioni. Ora si potrà cambiare il codice fiscale solo una volta e non diverse come in passato“, ha assicurato Pisano.