Le console di gaming di attuale generazione hanno dimostrato che il gaming non è l’unica cosa che conta nell’esperienza che l’utente medio ha con esse. Di fatto, sia PS4 che Xbox One sono diventate col tempo dei veri e propri media center in grado di rimpiazzare del tutto una Smart TV. Oltre a ciò, la VR ha cambiato drasticamente il gioco, almeno per Sony. Per questa ragione con PS5 e Xbox Scarlett si andrà ancora oltre e, secondo David Dedeine, direttore creativo del gioco A Plague Tale: Innocence, esse dovrebbero includere un chip specifico per il Ray Tracing come naturale evoluzione del supporto alla realtà virtuale.

Per chi non lo sapesse, il Ray Tracing è un metodo per rendere le scene nei giochi molto più realistiche simulando le ombre e tutti gli effetti di luce. In particolare (Wikipedia):

Il Ray tracing è una tecnica generale di geometria ottica che si basa sul calcolo del percorso fatto dalla luce, seguendone i raggi attraverso l’interazione con le superfici. Il termine viene utilizzato anche per un preciso algoritmo di Rendering nel campo della Computer grafica 3D, in cui le visualizzazioni delle scene, modellate matematicamente, vengono prodotte usando una tecnica che segue i raggi partendo dal punto di vista della telecamera piuttosto che dalle sorgenti di luce.

Il Ray Tracing dovrebbe essere parte integrante di PS5 e Xbox Scarlett secondo uno sviluppatore 1

Capite bene che il Ray Tracing è un qualcosa che necessita di molta potenza grafica, motivo per cui affidarne il compito alla CPU o alla GPU porterebbe a un sovraccarico degli stessi. Per questa ragione, l’utilizzo di un chip dedicato sarebbe la miglior soluzione.

Continuo a credere che le console next-gen integreranno lentamente sempre più VR. Perché quando realizzi la realtà virtuale in pratica hai bisogno di due diversi tipi di rendering. Ho letto alcuni articoli sul ray tracing in tempo reale. Immagino che ci siano molti miglioramenti nella tecnologia là fuori. Sembra che forse potremmo avere delle sorprese riguardo questo tipo di tecnologia. Forse Microsoft o Sony troveranno un modo per avere processori dedicati per questo tipo di Ray Tracing. Nel nostro gioco saremmo felici con una cosa del genere. Per un gioco che gioca tanto con luci e ombre sarà fantastico. David Dedeine – direttore creativo del gioco A Plague Tale: Innocence

Al momento e al di fuori dell’ambiente cinematografico, il miglior esempio di Ray Tracing ce lo ha dato Nvidia con la sua tecnologia RTX.