È ormai universalmente accettato riconoscere i videogiochi come un modo per staccare la spina e allontanarsi dai pensieri negativi dopo una lunga giornata di lavoro o studio. Una nuova ricerca pubblicata da JMIR Publications, però, va oltre: giocare titoli iconici e ampiamenti conosciuti come Super Mario Bros. può contribuire in modo concreto a ridurre il rischio di burnout nei giovani adulti, migliorando allo stesso tempo il benessere emotivo.
Lo studio ha coinvolto studenti universitari con un’età media compresa tra i 22 e i 23 anni, equamente suddivisi tra maschi e femmine, e si è basato su un doppio approccio. Da un lato sono state eseguite interviste approfondite a 31 partecipanti per raccogliere dati qualitativi, dall’altro è stato indetto un sondaggio su larga scala che ha incluso 336 partecipanti per ottenere risultati quantitativi.
Tutte le persone interessate dallo studio hanno affermato di aver giocato titoli come quelli di Super Mario o Yoshi, altro personaggio iconico di Nintendo. I ricercatori hanno successivamente analizzato il rapporto tra videogiochi, ricordi d’infanzia e percezione dello stress, arrivando a conclusioni interessanti.
La meraviglia infantile riduce lo stress
Secondo quanto emerso dallo studio, i videogiochi sopracitati sono in grado di riattivare quella che i ricercatori definiscono meraviglia infantile, ossia quella sensazione di stupore e leggerezza tipica dell’infanzia. Questo meccanismo non va ad agire direttamente sul burnout, ma lo fa in maniera indiretta poiché i ricordi positivi legati al passato e all’infanzia aumentano la felicità percepita dai giocatori. Questo incremento della felicità, poi, ha un impatto significativo nella riduzione dello stress mentale.
Gli autori segnalano che questo studio va a modificare la percezione che abbiamo dei videogiochi, che idealmente vengono considerati soltanto come una classica forma di evasione. Non si tratta soltanto di dimenticare i propri problemi per qualche ora, ma di creare una sorta di microambiente digitale capace di rafforzare la salute mentale attraverso esperienze familiari e accessibili. Questo punto di vista apre scenari interessanti non solo per i giocatori, ma anche per gli sviluppatori di videogiochi, educatori e professionisti della salute.
Non è la prima volta che la ricerca scientifica collega i videogiochi a una riduzione dello stress. Un’analisi del 2021, che ha preso in esame studi condotti tra il 2006 e il 2021, ha evidenziato come diversi generi di videogiochi possano avere effetti positivi su ansia e stress. Che si tratti di un gioco casual, d’azione o persino giochi in realtà aumentata su console, visori VR o smartphone, il risultato non cambia: anche sessioni brevi di gaming hanno mostrato benefici misurabili.
Allo stesso tempo gli stessi ricercatori invitano alla cautela, perché alcuni studi precedenti hanno messo in luce possibili effetti negativi, come una qualità del sonno peggiore quando si gioca prima di andare a dormire. Il messaggio che emerge da tutte queste ricerche è comunque molto chiaro e indica che i videogiochi, se inseriti in modo consapevole nella quotidianità, possono diventare uno strumento utile per migliorare l’umore e ridurre lo stress, senza però rappresentare una soluzione universale. La ricerca su questo tema resta in evoluzione e con ogni probabilità verrà approfondita ulteriormente nel corso dei prossimi anni.
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