Nel settore della mobilità elettrica, dove spesso e volentieri ci si concentra su potenza di ricarica, nuove batterie e software sempre più complessi, sta emergendo una tecnologia che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le auto elettriche fanno il pieno. Parliamo della ricarica conduttiva, una soluzione che in teoria combina la praticità della ricarica wireless e l’efficienza del collegamento via cavo, eliminando però lo svantaggio di entrambe le tecnologie.

Ed è proprio attorno a questa soluzione che Audi, Nissan e Vojah (brand premium del gruppo Dongfeng) hanno deciso di unirsi, dando vita a un consorzio che punta a trasformare il sistema sviluppato da Easelink, chiamato Matrix Charging, in un o standard globale. Una mossa che, considerando la crescente diffusione delle auto elettriche, potrebbe rivelarsi decisiva per l’ecosistema di ricarica dei prossimi anni.

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La ricarica conduttiva è la terza via tra cavo e ricarica wireless

Come spesso accade quando si parla di ricarica EV, è utile partire dal contesto: oggi le auto elettriche si riforniscono quasi sempre tramite cavo oppure con sistemi a induzione wireless, la ricarica conduttiva invece rappresenta un approccio differente, basato su un contatto fisico automatico tra una piastra installata a terra e un connettore montato sotto l’auto.

In pratica, l’utente parcheggia il veicolo sopra un Matrix Charging Pad, a quel punto grazie a un sistema di posizionamento basato su tecnologia UWB, l’auto individua l’allineamento corretto e abbassa il proprio connettore per stabilire il contatto; da lì il processo è totalmente automatico, senza cavi da collegare e senza sprechi energetici della ricarica induttiva.

Il risultato? Fino a 22 kW in AC e 50 kW in DC, con un rendimento dichiarato superiore al 99% e persino la predisposizione alla ricarica bidirezionale. Numeri che, se confermati su larga scala, renderebbero il sistema una delle soluzioni più efficienti oggi in circolazione.

Come sempre accade in questi casi, il vero nodo è la standardizzazione, la ricarica conduttiva funziona (quasi) con qualsiasi auto elettrica, ma senza uno standard condiviso rischia di rimanere relegata a pochi modelli di nicchia; ed è proprio per evitare questo scenario che è nato il Matrix Chargind Interest Group (MCIG).

Il consorzio, formato da Audi, Nissan, Vojah e Easelink si pone l’obbiettivo di:

  • accelerare la definizione di uno standard globale per la ricarica conduttiva automatizzata
  • coordinare i lavori in parallelo con i comitati ISO e IEC
  • armonizzare parametri, specifiche e processi di test
  • garantire accesso equo ai brevetti tramite la politica FRAND (fair, reasonable and non-discriminatory)

Una strategia che ricorda da vicino quella adottata da gruppi come il Bluetooth SIG o il consorzio NFC, e che punta a creare un ecosistema interoperabile fin dall’inizio. In altre parole, indipendentemente dal marchio dell’auto o del pad di ricarica, tutto dovrebbe funzionare in modo uniforme, un requisito fondamentale per la diffusione su larga scala.

Hermann Stockinger, fondatore e CEO di Easelink, sottolinea che l’obbiettivo del consorzio è affermare Matrix Charging come standard mondiale, rendendo disponibili brevetti e know-how ai costruttori che vorranno adottarlo; un approccio che offre flessibilità, sicurezza di pianificazione e incentivi all’innovazione.

Il MCIG sarà guidato da Menno Treffers, figura di spicco nel mondo della standardizzazione, già presidente del Wireless Power Consortium (quello dietro lo standard Qi) e segretario generale del consorzio Zhaga. Una garanzia, insomma, che i processi verranno gestiti con un approccio maturo e orientato al mercato.

I membri fondatori sono già al lavoro, ma il consorzio è aperto a qualunque azienda interessata a contribuire allo sviluppo o alla commercializzazione della tecnologia. Un segnale forte, soprattutto considerando che molti costruttori stanno già integrando Matrix Charging nei piani di sviluppo delle piattaforme EV future.

Al di là della novità tecnologica, certamente affascinante, il vero valore della ricarica conduttiva sta nella sua scalabilità; un sistema automatico, privo di cavi e con efficienza superiore al 99%, può diventare la soluzione ideale per garage domestici o condominiali, parcheggi pubblici e privati, flotte aziendali, taxi e veicoli condivisi, nonché infrastrutture urbane in cui la semplicità di utilizzo è cruciale.

In prospettiva, potrebbe perfino rappresentare una transizione naturale verso la ricarica completamente invisibile all’utente, anticipando ciò che molti immaginano per le auto autonome.

Il settore della ricarica elettrica sta vivendo una delle sue fasi più dinamiche, e l’idea di un sistema automatico, efficiente e standardizzato arriva in un momento in cui sempre più utenti cercano soluzioni pratiche e affidabili. Audi, Nissan e Vojah sembrano credere fortemente nella ricarica conduttiva, tanto da unirsi per darle una struttura globale e interoperabile.

Sarà necessario attendere prima di poter vedere Matrix Charging sulle strade di tutti i giorni, ma il percorso intrapreso dal MCIG suggerisce che i tempi potrebbero essere più vicini del previsto; come sempre sarà cruciale capire quanti altri costruttori decideranno di unirsi al progetto, trasformando una tecnologia promettente in uno standard universalmente riconosciuto.

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