Elon Musk torna a fare parlare di sé proponendo qualcosa che, se mai dovesse concretizzarsi, potrebbe trasformarsi in uno degli eventi eSport più seguiti di sempre; l’idea infatti è quella di mettere Grok 5, il prossimo modello linguistico di xAI, contro la migliore squadra al mondo di League of Legends, con una serie di vincoli pensati per garantire una competizione quanto più equa e spettacolare possibile.

Una proposta che, come spesso accade quando Musk decide di lanciare un sasso nello stagno, ha immediatamente attirato l’attenzione di professionisti, ex pro, ricercatori e perfino Riot Games, tanto che l’ipotesi di un match reale non sembra poi così lontana.

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Grok 5 potrebbe sfidare i migliori giocatori al mondo di League of Legends

Per evitare che l’intelligenza artificiale Grok 5 possa sfruttare vantaggi puramente computazionali, come tempi di reazione infinitesimali, clic a velocità disumana, visione perfetta dell’intera mappa e così via, Musk ha indicato una serie di restrizioni che dovrebbero, almeno teoricamente, portare l’IA ad agire entro limiti più vicini alle capacità umane.

Come spiegato nel post originale, Grok dovrebbe mantenere tempi di reazione umani, cliccare solo alla velocità raggiungibile da una persona, osservare la partita tramite una camera standard, con visuale 20/20.

Una configurazione che, per stessa ammissione di Musk, renderebbe il confronto molto più interessante, e non sorprende che la proposta abbia iniziato a circolare rapidamente nella community, raggiungendo ex professionisti e ricercatori.

Tra i primi a esporsi troviamo Eugene “Pobelter” Park, ben noto a chi segue la LCS: l’ex mid-lander ha accolto l’idea con entusiasmo, dicendosi disponibile ad aiutare il team di Musk e paragonando la sfida alle precedenti imprese dell’IA in ambito videoludico. Allo stesso modo Oriol Vinyals, ricercatore e già Gran Maestro in StarCraft, ha suggerito di testare Grok anche in scenari RTS, ricevendo una risposta positiva da Musk, che ha persino aperto alla possibilità di vedere Optimus alle prese con mouse e tastiera.

Come sempre però, non sono mancati i pareri più scettici, League of Legends (soprattutto al livello a cui gioca una squadra come T1) non si riduce alla mera esecuzione meccanica; serve interpretazione, coordinazione, sinergia di team, lettura dello stato di gioco, capacità di prevedere macro e micro movimenti degli avversari, gestione della mappa e altro. Insomma, una lunga serie di elementi che un’IA dovrebbe non solo analizzare, ma incorporare in tempo reale come farebbe un giocatore professionista.

Un concetto ribadito da Joedat “Voyboy” Esfahani, secondo cui Grok, per quanto rapido ad apprendere, potrebbe faticare a padroneggiare la complessità del titolo ai suoi massimi livelli; e non è stato l’unico, anche Yiliang “Doublelift” Peng ha espresso dubbi molto chiari, arrivando a dichiarare che si sarebbe rasato la testa qualora Grok riuscisse nell’impresa di battere T1.

Se alcuni professionisti restano scettici, c’è chi invece ha recepito la proposta con grande entusiasmo, i T1, la squadra di Faker e icona assoluta di League, hanno risposto con una GIF del loro campione e un messaggio breve ma chiarissimo: Siamo pronti, tu lo sei?.

Non meno significativa la reazione di Marc Merrill, co-fondatore di Riot Games, che ha risposto direttamente a Musk con un semplice ma eloquente Discutiamone; una frase che vale più di mille conferme ufficiali.

Al momento, è bene ribadirlo, non esiste né una data né una conferma definitiva, tuttavia l’interesse espresso da team, giocatori e Riot stessa lascia intendere che il concept potrebbe davvero prendere forma.

Immaginare un confronto del genere non significa solo assistere a un esperimento tecnologico, ma anche osservare quanto un modello come Grok 5, limitato a comportarsi (almeno in parte) come un essere umano, possa avvicinarsi alle capacità cognitive e decisionali richieste da un gioco complesso come League of Legends.

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