OpenAI ha annunciato una collaborazione con Foxconn, leader mondiale nella produzione di elettronica, che punta a dare forma alla prossima generazione di infrastrutture hardware per l’intelligenza artificiale. Lo scopo è quello di andare incontro alla domanda di potenza computazionale sempre più elevata, poiché i modelli avanzati richiedono sistemi completamente ripensati rispetto ai data center tradizionali.
L’accordo, almeno nella sua fase iniziale, non prevede impegni di acquisto, ma garantisce a OpenAI un accesso anticipato ai nuovi sistemi hardware per valutarli e, se necessario, integrarli nelle proprie operazioni. In cambio, l’azienda condividerà con Foxconn i dettagli sulle esigenze hardware nel settore dell’intelligenza artificiale, fornendo indicazioni per progettare soluzioni capaci di sostenere l’evoluzione dei modelli nei prossimi anni.
Il centro nevralgico della produzione saranno gli Stati Uniti
Lo scopo principale di questo accordo è quello di semplificare e rafforzare la supply chain americana dedicata all’intelligenza artificiale, portando negli Stati Uniti la principale produzione di componenti chiave come cablaggi, sistemi di rete, raffreddamento e alimentazione. In questo modo OpenAI punta a rendere più flessibile il sistema di approvvigionamento dell’hardware e, allo stesso tempo, garantire che i benefici economici ricadano su lavoratori e produttori locali.
Se da un lato Foxconn vede questa collaborazione come un passo naturale, vista la posizione dell’azienda come produttore principale di server IA nel mondo, OpenAI, dall’altro, vede quest’iniziativa come un modo per rafforzare ulteriormente la leadership statunitense nel settore dell’intelligenza artificiale. Se tutto andrà per il verso giusto, afferma l’azienda, i benefici dell’intelligenza artificiale potrebbero essere condivisi più rapidamente nel mondo.
Siamo quindi arrivati ad un punto in cui, per sostenere i ritmi sempre più rapidi richiesti dai nuovi modelli, serve un’infrastruttura creata appositamente capace di crescere di pari passo e, soprattutto, radicata nei territori in cui l’intelligenza artificiale sta diventando un pilastro economico. Gli Stati Uniti rappresentano, per OpenAI, il luogo più adatto e questa collaborazione con Foxconn potrebbe essere uno dei primi esempi concreti di come l’industria intende affrontare questa sfida.
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