Servirà per isolare il Conclave (cum clave, ovvero chiuso con la chiave), per garantire la segretezza necessaria affinché l’elezione del nuovo papa si svolga in maniera totalmente separata dal resto del mondo, che lo seguirà in massa a partire da domani, giovedì 7 maggio, giorno d’inizio del Conclave 2025.

Oltre ai consueti giuramenti di riserbo, i protocolli di sicurezza del Vaticano prevedono anche l’utilizzo di una serie di dispositivi tecnologici necessari per evitare fughe di notizie di un Conclave ben più dentro l’era digitale e dei social rispetto al precedente.

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La tecnologia per isolare il Conclave da tutto e tutti

Il Conclave per eleggere il nuovo papa inizierà alle ore 16:30 di domani, 7 maggio, e avverrà come sempre nella Cappella Sistina a porte chiuse, chiuse già da lunedì 28 aprile per i preparativi necessari. Tra questi hanno un ruolo di primaria importanza anche quelli volti a garantire la segretezza necessaria per isolare il Conclave da tutto e tutti, riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica che verrà seguita dal mondo intero ed è anche per questo altamente soggetta a possibili fughe di notizie o eventuali condizionamenti.

Molte misure sono note perché in vigore da anni, come il giuramento di riserbo sull’andamento dell’elezione del nuovo papa, il divieto di comunicare con l’esterno in qualsiasi forma, non solo per i cardinali che parteciperanno al Conclave, ma anche a chiunque si trovi in Vaticano (compresi cuochi, religiosi, medici, o addetti alle pulizie).

Altre prescrizioni sono meno note, ma sempre collegate allo stesso principio di segretezza. I cardinali elettori dovranno rinunciare subito all’ingresso a smartphone, smartwatch, computer e altri dispositivi elettronici, non potranno comunicare con l’esterno, né potranno accedere ad alcun tipo di media (radio, internet o televisione).

Giocano un ruolo chiave i cosiddetti jammer, dei disturbatori di frequenze utilizzati per impedire ai telefoni di ricevere o trasmettere onde radio rendendoli così inutilizzabili per comunicare. Già nel precedente Conclave del 2013 la Cappella Sistina venne sostanzialmente schermata (con una sorta di “Gabbia di Faraday“) per impedire le comunicazioni tramite rete mobile e Wi-Fi, sistema che finì per bloccare l’uso dei telefoni in tutta l’area antistante alla Basilica di San Pietro, obbligando le persone a uscire dal colonnato per poter tornare a usare normalmente i propri smartphone.

Il Vaticano ha introdotto inoltre alcune modifiche strutturali ai suoi spazi, con muri divisori, porte e finestre murate e oscurate con delle pellicole per garantire un miglior isolamento da droni o da altri dispositivi che possano vedere cosa succede all’interno dei palazzi vaticani. Sono infatti previste delle misure anti-drone per limitare i sorvoli non autorizzati e una no-fly zone sul Vaticano e dintorni, misure di sicurezza adottate anche durante i funerali di Papa Francesco.

È probabile che anche il pavimento flottante installato nella Cappella Sistina celi altri disturbatori elettronici, come successe nel 2013 secondo un rapporto di Reuters. Ma per questioni di sicurezza e di segretezza, alcune misure è tuttavia logico rimangano segrete, proprio per gli stessi principi di sicurezza e segretezza.

Nella foto di copertina i preparativi della Cappella Sistina per il Conclave 2025, da vaticanstate.va

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