La maggior parte degli smartwatch e delle smartband è in grado di eseguire il monitoraggio del sonno (anche Apple Watch con app di terze parti) utilizzando uno specifico algoritmo che analizza sia i dati del movimento del polso che i dati del battito cardiaco. Seppur pubblicizzata come caratteristica accurata e precisa, sembra proprio che nuove ricerche indichino un effetto sul sonno e su eventuali patologie di insonnia più negativo di quanto pensiate.

Uno studio condotto da una serie di ricercatori e riportato dal New York Times è arrivato alla conclusione che le app e i dispositivi di monitoraggio del sonno possono peggiorare l’insonnia sia attraverso dati inaccurati che attraverso il peggioramento dell’ansia indotta negli utenti che non raggiungono i risultati sperati.

Nello studio è stato visto, ad esempio, che l’utilizzo di un dispositivo per il monitoraggio del sonno di livello consumer ha portato le persone a trascorrere troppo tempo a letto (per aumentare le loro statistiche del sonno) e a segnalare condizioni inesistenti che hanno portato a un trattamento non necessario.

Come sempre però non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Seppur la precisione potrebbe non essere accurata al 100% (non a caso gli specialisti utilizzano dispositivi medici meno “user-friendly”), le indicazioni generali fornite da smartband e smartwatch circa il monitoraggio del sonno non sono da buttare al vento.