Torniamo a parlare di un robot aspirapolvere Narwal in un momento decisamente interessante, perché siamo alle porte del Black Friday e sul sito ufficiale ci sono una serie di sconti molto allettanti che coinvolgono anche il Narwal Flow con base compatta, ovvero la base collegabile direttamente all’impianto idrico di casa. Si tratta di una variante dell’ottimo Narwal Flow, che normalmente viaggia intorno ai 1500 Euro, un prezzo elevato che però in questi giorni è decisamente più accessibile. La vera domanda a cui vogliamo rispondere in questa recensione è: ha senso spendere qualcosa in più per scegliere la base compatta e in quali casi è davvero la soluzione migliore? Ve lo raccontiamo nelle prossime righe.
Indice:
Cosa significa base compatta?
Partiamo chiarendo subito cosa intende Narwal quando parla di “base compatta”, perché il termine, da solo, rischia quasi di essere riduttivo rispetto a quella che è la vera particolarità di questa versione del Narwal Flow. Sì, la base è effettivamente più compatta rispetto a quella del classico robot aspirapolvere di Narwal, ma il motivo è piuttosto semplice: qui non ci sono i serbatoi integrati per l’acqua pulita e per l’acqua sporca.










La base, infatti, va collegata direttamente all’impianto idrico di casa, con un tubo per l’ingresso dell’acqua e uno per lo scarico. All’interno trovano posto soltanto il sacchetto per la raccolta della polvere e un alloggiamento dedicato al detergente. È una base che funziona bene, è relativamente discreta e volendo può anche essere incassata in un mobile, a patto di avere gli spazi e gli accessi corretti per i collegamenti idraulici.
Tutto questo implica una tecnologia più complessa nascosta sotto la scocca rispetto alla base tradizionale, ed è il motivo per cui il prezzo sale. È evidente che questa variante sia pensata per chi ha la possibilità di collegare il Narwal Flow direttamente alla rete idrica domestica, magari in un locale tecnico o in un punto strategico della casa. Resta però la domanda: vale davvero la pena spendere qualcosa in più rispetto al Narwal Flow con base standard? Nei prossimi paragrafi entriamo nel dettaglio.

Un Narwal Flow al 100%
In questo paragrafo ci concentriamo sul Narwal Flow, che è sostanzialmente lo stesso robot di cui vi abbiamo già parlato nella recensione completa (che vi consigliamo caldamente di recuperare, perché lì trovate tutti i dettagli, le specifiche e i pro e contro del prodotto). Si tratta, senza troppi giri di parole, di uno dei migliori robot aspirapolvere e lavapavimenti oggi sul mercato.
È stato anche un po’ un precursore: dopo il Narwal Flow sono arrivati diversi altri robot con rullo a cingolo, ma lui continua a rimanere un riferimento. Narwal, con Flow, ha costruito attorno a questo robot un vero e proprio concetto di “pulizia circolare”, fatto di diversi step pensati per mantenere la casa sempre in ordine con il minimo sforzo da parte dell’utente.
Il punto forte del Narwal Flow è proprio la qualità della pulizia. L’aspirazione arriva fino a 22.000 Pa, valore decisamente sopra la media, mentre il rullo a cingolo esercita una forte pressione sul pavimento e riesce a rimuovere anche lo sporco più ostinato. Il tutto è supportato da un sistema di riconoscimento degli ostacoli molto affidabile, basato sulla doppia fotocamera frontale e sul sensore LiDAR posteriore per la mappatura degli ambienti.










Risultato? Un robot estremamente completo, che se la cava benissimo su pavimenti di vario tipo ma anche sui tappeti, grazie alla tecnologia Focus Carpet che aumenta la pressione sul tessuto e convoglia l’aria all’interno delle fibre per un’aspirazione più profonda. A questo si aggiunge la possibilità di utilizzare acqua fino a 45 °C, il rullo estensibile per coprire meglio i bordi e una gestione dell’autopulizia di altissimo livello, con i mop lavati a 80 °C e uno specifico sistema di raschiamento dello sporco.
Insomma, parliamo di un robot che gioca chiaramente nella fascia alta del mercato, sia per prestazioni sia per dotazione tecnica, completato da un’app Narwal molto ben fatta, ricca di opzioni e sufficientemente intuitiva da usare anche tutti i giorni.

Come è fatta la base compatta
Entriamo ora un po’ più nel dettaglio della base compatta. Le dimensioni sono abbastanza contenute: circa 41 cm di larghezza e 28 cm di altezza, mentre il “tunnel” da cui esce il robot misura circa 15 cm in altezza. Tradotto: se avete in mente di integrarla all’interno di un mobile o in una nicchia, queste sono le misure da tenere come riferimento, lasciando sempre almeno un paio di centimetri liberi per lato e un po’ di margine in altezza per non costringere troppo struttura e cablaggi.
Sul retro della base troviamo i due attacchi a cui collegare i tubi: uno per la mandata dell’acqua pulita e uno per lo scarico delle acque reflue. All’interno della confezione Narwal include uno sdoppiatore per collegare l’ingresso dell’acqua a un rubinetto esistente, oltre a un regolatore di portata che va installato in linea. C’è anche il tubo per lo scarico delle acque reflue, ma qui arriva la nota dolente: manca un vero e proprio connettore per l’innesto al tubo di scarico domestico.
Nel nostro caso ci siamo arrangiati recuperando un vecchio adattatore di un altro robot, ma onestamente da un prodotto di questa fascia ci saremmo aspettati una dotazione un po’ più completa. Altrimenti ci si ritrova con un tubo in plastica da collegare “artigianalmente” allo scarico, e non è sempre banale trovare una soluzione pulita ed esteticamente dignitosa.



Tolto questo aspetto, l’installazione in sé è davvero semplice: i tubi si collegano alla base con un sistema a innesto rapido, basta spingere fino in fondo e una clip automatica blocca il tutto in posizione. Nel giro di pochi minuti si è operativi. In confezione, oltre all’hardware per il collegamento idrico, trovate anche un sacchetto di ricambio per la raccolta della polvere e una confezione di detergente dedicato, così da poter iniziare a usare il sistema praticamente subito.
Nel corso di un paio di settimane di utilizzo non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema: niente perdite d’acqua, niente intasamenti dello scarico, nessun comportamento strano. Tutto il ciclo di gestione dell’acqua – dal rifornimento alla raccolta delle acque reflue – avviene in maniera precisa, efficace e soprattutto affidabile.
La parte di pulizia della base, di fatto, ricalca quella della base standard del Narwal Flow: il robot esegue cicli di autopulizia molto efficaci e la struttura interna integra un vassoio rimovibile dal quale è possibile rimuovere i residui solidi che si accumulano sul fondo. In generale, una delle qualità del Flow è proprio quella di richiedere un livello di manutenzione estremamente basso, perché la pulizia è così efficiente che gli scarti vengono gestiti e smaltiti senza particolari interventi da parte dell’utente e di conseguenza, il rullo, le spazzole e la bocca di aspirazione rimangono sempre puliti e pronti anche dopo molto tempo.
Anche l’asciugatura dei mop è di ottimo livello e, come sulla versione con base tradizionale, abbiamo la possibilità di scegliere fra un’asciugatura più rapida e potente oppure una modalità più lenta e silenziosa, ideale se la base è posizionata in una zona della casa dove il rumore può dare fastidio nelle ore serali o notturne.

Con questa base il Flow si esalta
Non ve lo nascondiamo: eravamo davvero curiosi di provare il Narwal Flow con base compatta. Avendo usato a lungo il modello standard, ci siamo resi conto di quanto una base collegata direttamente all’impianto idrico potesse essere, sulla carta, il modo migliore per esaltare le capacità del Narwal Flow. Ma andiamo con ordine e spieghiamo perché.
Bisogna partire da un presupposto: i robot Narwal, in generale, tendono a usare molta acqua per la pulizia. Questa è una delle ragioni per cui sono così efficaci, ma comporta anche una conseguenza pratica: soprattutto con le generazioni precedenti, e in parte anche con Flow, capita spesso di dover riempire il serbatoio dell’acqua pulita e svuotare quello dell’acqua sporca, soprattutto se si hanno case grandi o se si utilizza il programma Freo con pulizia AI, che è molto meticoloso.
In più, il Flow dà molta attenzione anche alla propria autopulizia, torna regolarmente alla base per lavare il rullo e svuotare il piccolo serbatoio interno delle acque reflue. Tutto questo si traduce, sulla versione standard, in interventi frequenti dell’utente sui serbatoi. Con il Narwal Flow con base Compatta questo limite di fatto scompare: l’acqua pulita arriva direttamente dalla rete idrica, le acque reflue vengono scaricate subito, e il robot è libero di lavorare al massimo delle sue possibilità senza che dobbiate preoccuparvi di riempimenti e svuotamenti.
































Per farvi un esempio concreto, il Narwal Flow pulisce casa del sottoscritto da diversi mesi e più di una volta ci siamo trovati a selezionare un lavaggio più rapido o una modalità meno approfondita semplicemente per evitare di dover intervenire troppo spesso sui serbatoi. Con la base compatta, invece, potete lasciare che il robot usi tutta l’acqua che ritiene necessaria e il livello di pulizia che si ottiene è davvero di fascia alta, anche nei confronti dei migliori prodotti del segmento.
C’è poi un ulteriore risvolto positivo: dal punto di vista igienico è una soluzione migliore. Non c’è un serbatoio di acqua sporca che resta fermo in base per giorni, non si formano cattivi odori, e si riduce anche il rischio di intasare tubi e condotti interni, perché lo smaltimento delle acque reflue è continuo e automatico. Infine, ultimo ma non ultimo, il tema del detergente: sul Flow tradizionale bisogna aggiungere manualmente un detergente non schiumogeno nel serbatoio dell’acqua pulita, mentre con la base compatta c’è un alloggiamento dedicato e il dosaggio avviene in automatico, visto che l’utente non ha accesso diretto al serbatoio. È un pensiero in meno nella manutenzione ordinaria del robot e contribuisce a rendere l’esperienza davvero “set and forget”.

In conclusione
Arriviamo quindi alla domanda finale: vale la pena acquistare Narwal Flow con base compatta? La risposta, per quanto ci riguarda, è sì, ma non per tutti e non in qualsiasi scenario. Ci sono alcune condizioni da rispettare.
La prima, ovvia ma fondamentale, è la possibilità di collegare la base all’impianto idrico di casa: senza questo presupposto, il discorso si chiude subito. Se però avete gli attacchi necessari (o potete predisporli) e soprattutto se vivete in un’abitazione di grandi dimensioni, avete animali domestici oppure avete l’esigenza di una pulizia frequente e molto meticolosa, allora la base compatta diventa una soluzione estremamente interessante. Lo stesso vale se passate fuori casa gran parte della giornata e volete che il robot pulisca mentre non ci siete, senza il rischio di trovarvi il lavoro interrotto a metà perché il serbatoio dell’acqua pulita è vuoto o quello dell’acqua sporca è pieno.
Detto ciò il Narwal Flow tradizionale rimane comunque un’ottima scelta: è un robot eccellente e continua a essere la soluzione ideale per tutti coloro che non hanno la possibilità di installare una base idrica. In tutti gli altri casi, però, il consiglio è di valutare seriamente l’altra variante, noi ci siamo trovati davvero molto bene e, dopo averla provata, è difficile pensare di tornare indietro a una base tradizionale.
Pro:
- Pulizia efficacissima
- Manutenzione quasi a zero
- La base si può incassare in un mobile
Contro:
- Manca un connettore per il tubo di scarico
- Modalità Freo fin troppo meticolosa
- Prezzo elevato
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