Ricostruire una conversazione dallo sfarfallio della luce di una lampadina sembra essere la scena di uno dei tanti film di 007, ma invece rappresenta una nuova ed interessante (oltre che allarmante) tecnica utilizzata da chi vuole origliare e registrare conversazioni anche a grande distanza.

Spiare tramite una lampadina

La tecnica alla base di questo esperimento scientifico si chiama Lamphone e, in soldoni, permette di ricostruire i vari tipi di onde sonore che colpiscono una lampadina in presenza di persone che parlano. Infatti, a seguito di una serie di studi, si è visto che gli oggetti vibrano in presenza di onde sonore, e le lampadine creano dei piccoli sfarfallii se colpite da vibrazioni.

Tramite questa tecnica alcuni ricercatori sono riusciti ad ottenere conversazioni registrate a 25 metri di distanza, semplicemente utilizzando un convertitore analogico-digitale e un telescopio. Ovviamente la lampadina dev’essere a “portata” e libera da ostacoli o eventuali elementi decorativi, ma in condizioni ideali è possibile anche ricreare i rumori ambientali in sottofondo (magari un brano musicale riprodotto nella stanza).

Ovviamente Lamphone funziona solo se gli interlocutori parlano a volume sostenuto e vicino ad una lampadina, ma si tratta comunque di una tecnica “non invasiva” che permette di registrare e ricostruire il parlato di due o più persone senza ad esempio dover ricorrere a cimici e micro-spie.