Un futuro senza password è ciò che sognano tanti utenti e Apple potrebbe accontentarli grazie ad una nuova funzione relativa allo standard FIDO, soluzione che il colosso di Cupertino ha chiamato Passkey nel portachiavi iCloud (“Passkeys in iCloud Keychain“).

L’idea è quella di consentire agli utenti di accedere a un sito Web ritenuto sicuro in modo automatico, ad esempio semplicemente avendo a propria disposizione un altro dispositivo Apple.

Risale al 2020 la decisione del colosso di Cupertino di supportare lo standard FIDO (Fast IDentity Online) e lo scorso anno l’azienda ha annunciato di avere dato il via ai test per implementarlo nel proprio ecosistema di prodotti e servizi.

Ecco come Apple vuole provare ad andare oltre le password

In pratica, la soluzione studiata da FIDO Alliance (un’associazione di settore che lavora specificamente sull’autenticazione sicura) è basata sul principio che i dispositivi affidabili dovrebbero sostituire le password, il tutto con un funzionamento che ricorda quello dell’autenticazione a due fattori (2FA) usando i device Apple: e così, se si tenta di accedere a un sito Web sul proprio iPhone, si inserirà solo il nome utente e il sistema invierà quindi una richiesta di autenticazione a uno degli altri dispositivi registrati, come ad esempio un Apple Watch.

Ma i progetti del colosso di Cupertino potrebbero essere ancora più ambiziosi, in quanto tra le possibili future soluzioni legate allo standard FIDO vi sarebbe anche la possibilità di trasformare uno dei dispositivi dell’utente (come ad esempio il notebook) in una sorta di token hardware, capace di fornire l’autenticazione fisica tramite Bluetooth .

In sostanza, nel momento in cui l’utente sblocca il primo dispositivo confermando la sua identità, non dovrebbe affrontare ulteriori verifiche negli altri device che sta usando e ciò significherebbe, per esempio, la possibilità di accedere ad un sito Web da un Mac senza bisogno di inserire le relative credenziali (il sistema si limiterebbe a verificare che l’iPhone o l’Apple Watch sia all’interno del raggio di azione del Bluetooth).

Resta da capire se tale progetto (o proposta) dello standard FIDO si tramuterà in una funzione effettivamente disponibile per gli utenti.