mining di criptovalute Bitcoin

I Bitcoin sono una tipologia di criptovalute che basano la fiducia fra coloro che li scambiano in rete sulla tecnologia della blockchain.

Cosa sono i Bitcoin

Sulla bocca di tutti ormai da un paio di anni, i Bitcoin sono la criptovaluta per eccellenza. Si tratta di una risorsa digitale non correlata a nessuna moneta “ufficiale” (tranne che per gli scambi e la conversione) che non è regolata da nessuna organizzazione, entità o istituzione centrale. Per questa ragione, viene definita come una risorsa che sfrutta un sistema decentralizzato P2P (Peer-to-Peer).

La creazione del Bitcoin si fa risalire a una persona sconosciuta che ha utilizzato lo pseudonimo Satoshi Nakamoto e che ha registrato il dominio bitcoin.org il 18 Agosto 2008. Egli ha integrato molte idee esistenti dalla comunità di informatici durante la creazione della cripto moneta.

Il 31 Ottobre dello stesso anno Nakamoto ha pubblicato “il manifesto” del Bitcoin chiamato Peer-to-Peer Electronic Cash System e disponibile, in formato PDF, a questo indirizzo web.

La sicurezza associata ai Bitcoin

Il principio fondamentale sul quale il Bitcoin (ma anche le altre criptovalute) si basa è la tecnologia del Blockchain. La si può immaginare come una lunga catena di blocchi contenenti le informazioni sulle transazioni e sugli scambi di criptomoneta avvenuti (può essere utilizzata per molto altro).

Il tutto non viene conservato o processato in un solo computer centrale ma si tratta di un sistema peer-to-peer in cui ogni computer fa la sua parte cercando di validare le informazioni di un blocco attraverso la sua potenza di calcolo.

Ogni nodo nel sistema decentralizzato ha una copia del registro, il che assicura l’impossibilità di alterare le informazioni e quindi l’impossibilità di truffe. Ogni blocco viene creato approssimativamente ogni 10 minuti, per cui bisognerebbe modificare ogni copia presente nei vari nodi nell’esatta maniera e in un arco di tempo inferiore a 10 minuti.

A proteggere il tutto da black hat e hacker malevoli ci pensa anche la crittografia con Hash del blocco precedente. In questo modo, la potenza di calcolo richiesta per alterare le informazioni di un determinato blocco è talmente alta che nessuno in questo momento vi ha accesso.

Come si ottiene un Bitcoin

Il processo di verifica delle transazioni attraverso operazioni matematiche complesse fornisce al proprietario del computer (o della rete di computer) una ricompensa sotto forma di Bitcoin; procedura chiamata tecnicamente mining. Utilizzando un software specifico (come ad esempio BFGMiner che è compatibile con Windows e Linux) che collega il computer alla rete P2P, è possibile iniziare con alcuni semplici step.

Tuttavia, nella realtà la cosa è ben diversa. Scendendo nel dettaglio, vista la “corsa al Bitcoin” che c’è stata negli ultimi tempi, sono sempre di più le aziende che investono enormi capitali nella costruzione di speciali computer adatti specificatamente per il mining.

Esempi concreti di ciò sono le GPU di fascia alta. Grazie alla loro potenza di calcolo, sono particolarmente vantaggiose per coloro desiderano effettuare mining. Questo è anche il motivo per cui i prezzi delle GPU sono saliti alle stelle negli ultimi tempi.

Allo stesso modo troviamo la nascita di nuovi dispositivi come l’ASIC (Application-Specific Integrated Circuit), un computer studiato specificatamente per effettuare il mining. In questo caso però, si parla di una componente dal costo decisamente elevato (oltre 2000 euro) e sicuramente non alla portata di tutti.

Come acquistare un Bitcoin

Se non si ha a disposizione un computer super potente, è comunque possibile convertire” gli Euro, i Dollari o qualsiasi altra moneta “reale” in Bitcoin. Per poterli acquistare è necessario dapprima assegnare un valore al Bitcoin e quindi “sborsare” l’equivalente in moneta tradizionale. Il valore di un Bitcoin non è fisso ma oscilla e fluttua in maniera repentina in base all’interesse e alla compravendita generale.

Il principale punto di riferimento per l’acquisto di Bitcoin è il portale Bitstamp, fra i più popolari al mondo. In esso è possibile convertire il proprio denaro tradizionale in cripto moneta.

Prima di acquistare un Bitcoin però è necessario avere a disposizione un wallet crittografico che permette di tenere al sicuro le credenziali di accesso al sistema (è bene ricordare che non esiste alcun sistema antifurto se non le credenziali di accesso).

Tassazione sui Bitcoin

La tassazione sui Bitcoin in Italia prevede ad oggi due obblighi: quello di monitoraggio e il fondo obbligo. L’obbligo di monitoraggio non implica il pagamento di tasse, ma solo l’inserimento da parte del contribuente dell’importo detenuto come investimento in Bitcoin nella dichiarazione dei redditi, da inizio a fine anno.

Il secondo obbligo relativo alla tassazione sulla criptovaluta Bitcoin prevede la dichiarazione e il pagamento delle tasse sulle plusvalenze e minusvalenze, a patto però che l’investimento superi la somma di 51.600 euro per sette giorni consecutivi, con il pagamento del 26 per cento su quelli che sono i guadagni effettivi. Se non si vende alcun Bitcoin però, non bisogna pagare alcuna tassa.

Ci auguriamo di aver risposto in maniera esaustiva alla domanda “Devo pagare una tassa sui Bitcoin in Italia?”.