Vi sono tantissimi metodi per modificare un’immagine per farla apparire migliore: dai software di editing professionale come Photoshop ai semplici tool di modifica che si trovano su Instagram e Google Foto. Tuttavia, la nuova frontiera è sfruttare l’intelligenza artificiale e sembra che Facebook sia in prima linea.

Quella che vedete in copertina è un’immagine collage di diverse coppie di fotografie in cui quella a sinistra è reale mentre quella a destra è stata ottenuta grazie a un processo di editing sfruttando l’intelligenza artificiale di Facebook. Come potete vedere, pur essendo gli occhi del nostro viso fra le cose più complicate da alterare a livello digitale, la IA è riuscita a far aprire gli occhi ai soggetti in un modo alquanto convincente.

All’apparenza potrebbe sembrare una tecnica simile a quella offerta da Adobe su Photoshop che consente agli utenti di sostituire senza problemi oggetti indesiderati, come ad esempio un ramo sporgente o una nuvola, con una buona ipotesi su cosa potrebbe esserci dietro.

Tuttavia, questo sistema va ben oltre la capacità degli strumenti di sostituire sulla base delle probabilità di cosa potrebbe esserci dietro. Di fatto, l’occhio umano è estremamente difficile da replicare senza la conoscenza diretta di un essere umano. La loro natura dettagliata e altamente variabile rende particolarmente difficile la modifica o la creazione di un sistema in modo realistico.

Molto probabilmente la tecnica usata da Facebook è la Generative Adversarial Network e si basa sul machine learning basato sulle milioni e milioni di selfie presenti nel social network.

In una GAN, una parte del sistema impara a riconoscere, per esempio, i volti, e un’altra parte del sistema crea ripetutamente immagini che, in base al feedback della parte di riconoscimento, crescono gradualmente nel realismo. In questo caso la rete è addestrata a riconoscere e replicare gli occhi aperti in maniera convincente.

Durante i test, la gente ha scambiato le foto con gli occhi falsi per immagini reali o ha detto che non potevano essere sicuri di quale fosse. E a meno che non sapessimo che una foto è stata sicuramente manomessa, probabilmente nemmeno noi ci saremmo riusciti.